La Giornata Mondiale del rifugiato conclude il Festival delle culture
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Si avvicina la chiusura di questa prima edizione del Festival delle Culture, progetto collaborativo e co-creativo della Commissione Pari Opportunità di Bibbiena, con l’evento “Un Mondo In Festa” che si terrà presso La Bocciofila Bibbienese, in Piazza della Repubblica, 1, sabato 18 dalle ore 17 alle 22.
Un’evento in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato che vedrà protagonisti le realtà del territorio che si occupano di micro-accoglienza migranti, piccole grandi isole di speranza e di sostegno concreto per chi, spesso in lunghi viaggi al confine della morte, è partito alla ricerca di un destino migliore. Tante vite che si intrecciano in una trama che ci vede tutti coinvolti: come essere umani che rispondono al bisogno impellente di altri esseri umani.
Queste realtà che nello specifico sono Arci Arezzo, Associazione di Promozione Sociale Tahomà, L’Albero del Pane e Caritas Bibbiena, rappresentano per noi cittadini del Casentino importanti punti di convergenza, centri per l’interazione e l’integrazione sociale. A questo darà visibilità la giornata di sabato 18 coinvolgendo oltre le associazioni, persone di diverse nazionalità, immigrati e non solo, che arricchiranno l’evento con la loro presenza, con la loro musica e con le loro danze.
Dalle 17 alle 19 le associazioni ci renderanno consapevoli dell’importanza vitale della “Giornata Mondiale del Rifugiato” ed esperti ci illustreranno l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo. Sappiamo bene che gli atteggiamenti di diffidenza, indifferenza e razzismo, che rallentano e ostacolano i processi d’integrazione sociale, hanno spesso una radice comune: l’ignoranza. Questa sarà l’occasione per conoscere a fondo questo fenomeno e accrescere la nostra conoscenza e consapevolezza. Inoltre, Arci Arezzo, Tahomà e l’Albero del Pane ci racconteranno delle loro esperienze d’accoglienza in Casentino.
Alle ore 19, la compagnia teatrale NATA in collaborazione con Diesis Teatrango, presenterà “La Carta di Lampedusa”, uno spettacolo teatrale con recitazione e musica dal vivo che racconta, attraverso canti, racconti e testimonianze, i popoli migranti attraverso uno sguardo che parte dalla nostra storia passata per arrivare all’attualità, facendo un confronto tra le storie dei migranti italiani e i migranti di oggi. Dal viaggio, dallo spostarsi come necessità universale, al viaggio di “speranza” di chi si muove a causa di guerre, fame, persecuzioni, ricerca di condizioni economiche migliori, di una nuova spiaggia, di un nuovo destino.
La Carta di Lampedusa è quel accordo ideale tra associazione ed enti che si occupano di immigrazione nata dopo il 3 ottobre 2013 quando, a poche miglia del porto di Lampedusa, naufragò un’imbarcazione libica. L’imbarcazione trasportava centinaia di migranti e il suo affondamento provocò quasi 400 morti. A seguito di questi tragici eventi, molte associazioni italiane ed europee iniziarono a mettersi in rete e a riflettere, in un percorso comune, sulla stesura di una carta che disegnasse “una nuova geografia politica, territoriale ed esistenziale”. Uno strumento attraverso il quale la società civile, le reti e i movimenti dei migranti e coloro che cercano di tutelarne i diritti, potessero dare vita a una grande coalizione, per sollecitare la politica e le istituzioni a pensare a una nuova politica.
In scena Lorenzo Bachini, Livio Valenti e Piero Chierici.
A concludere la giornata, dalle ore 20 in poi verrà offerto a tutti un buffet multietnico accompagnato da musica dal vivo con una jam session multiculturale: momento conviviale per conoscersi, interagire, raccontarsi attraverso il cibo e il linguaggio universale della musica e della danza.
Per la durata di tutto l’evento, le operatrici dell’associazione di promozione sociale La Via dell’Albero e dell’associazione Come Noi Agaph terranno dei laboratori per bambini e per ragazzi diversamente abili. Saranno anche allestite delle mostre fotografiche in linea con lo spirito della festa.
Con la speranza che questo evento finale sia un nuovo inizio per creare insieme altre occasioni di condivisione ed integrazione sociale e che rappresenti una piccola base per una politica di consapevolezza alla pari opportunità per tutti. Un processo di cui ognuno di noi si può rendere attivo co-creatore.
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