23 Giu 2016

Brunello Cucinelli ospite de Le Parole e il Silenzio

Scritto da: Rachele Minarini

Ad aprire l'edizione numero dieci de "Le Parole e il Silenzio", lo stilista ed imprenditore Brunello Cucinelli, esempio di una nuova imprenditoria che si realizza in armonia con il territorio e che rimette al centro l'uomo e la qualità del lavoro.

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Dal 2007 la Fondazione Baracchi promuove la serie di incontri “Le Parole e il Silenzio”. Si tratta di incontri periodici itineranti nel territorio Casentinese con persone che con la loro vita e la loro opera sono state capaci di portare un concreto rinnovamento, nell’esistenza o nel pensiero umano. Le loro modeste parole, dette a testimonianza e non a promessa di impegno, sono le più incisive e il silenzio che le segue è imprescindibile per stimolare la riflessione e generare nuovi spunti di azione.

Nell’aprile 2014 la Fondazione aveva invitato come ospite degli incontri “Le Parole e il Silenzio” Daniel Tarozzi, ideatore e direttore editoriale del progetto “Viaggio nell’Italia che Cambia”, in un incontro molto partecipato dalle realtà del Casentino aperte ad una nuova visione del mondo, più etica, sostenibile, innovativa.
Da questo incontro, dall’entusiasmo che ne scaturì e dalla sinergia con la Fondazione Baracchi, nacque l’idea di partire proprio dal Casentino per sviluppare il progetto di creazione di portali territoriali, già in elaborazione all’interno di Italia che Cambia. Così è nato Casentino che Cambia.

Sarà Brunello Cucinelli ad aprire idealmente il ciclo numero dieci de Le parole e il silenzio: un ciclo che la Fondazione vuole dedicare all’incontro con grandi testimoni del nostro tempo che hanno saputo seguire l’onda dei propri sogni e della propria creatività anche a dispetto della realtà. “In un’epoca in cui i sogni dei giovani vengono frenati a causa della crisi, vogliamo proporre il cammino di chi non si è fermato davanti agli ostacoli, ma ha saputo muoversi anche controcorrente: perché è solo così che si può incidere sul presente e trasformare il futuro.”

L’appuntamento del 9 luglio 2016 al Castello di Poppi ha come ospite Brunello Cucinelli, stilista e imprenditore famoso nel mondo per le collezioni in cashmere a colori, che opera nel borgo di Solomeo, in Umbria, regione dove è nato e ha deciso di investire responsabilmente le proprie energie e risorse.
Il capitalismo etico e l’impresa umanistica fanno parte della filosofia aziendale del brand, che si è preso cura del borgo che lo accoglie dal 1985 ed ha avviato e sta continuando a sostenere la sua rinascita (del 2008 l’inaugurazione del nuovo Foro delle Arti). A Solomeo è nata anche una Scuola dei mestieri, sogno a lungo cullato per tramandare e valorizzare le arti riguardanti l’attività di Brunello Cucinelli, quali il Rammendo e Rimaglio, Taglio e Confezione e Sartoria ma anche le Arti Murarie, che hanno consentito il restauro e l’abbellimento del borgo storico. Coltivare mestieri preziosi per valorizzare ulteriormente un luogo prezioso. Impegno sentito come altrettanto cogente è quello per “rendere il lavoro più umano, mettere l’uomo al suo centro” perché, sempre secondo le parole di Cucinelli, “il denaro riveste un vero valore solo quando è speso per migliorare l’esistenza e la crescita dell’uomo”.
L’umanizzazione dei luoghi e delle persone fa della simbiosi fra Solomeo ed il marchio Brunello Cucinelli un esempio di sostenibilità sociale e ambientale.

Cucinelli sostiene di aver sempre coltivato un sogno, quello di un lavoro utile per un obiettivo importante. E, a pensarci bene, il sentirsi utili per obiettivi importanti è alla base della felicità.

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