Un Asilo nel Bosco in Casentino: i primi mesi di vita di un progetto co-creativo
Seguici su:
Ottobre 2015, Stia. Mentre guardiamo i nostri bambini dondolare sulle altalene dei giardini, Francesca mi dice, come fosse la cosa più normale del mondo “con Marta ci siamo dette che sarebbe bello aprire un asilo nel bosco, tu cosa ne pensi?”
Conoscevo l’asilo di Pomino, certo, e sapevo grossomodo dell’esistenza di altri “asili nel bosco” nazionali (“forse trentini?”) e stranieri (“quelli tedeschi di sicuro!”) ma questa era la prima volta che sentivo nominare una realtà per me soltanto immaginata (e desiderabile) come se fosse qualcosa di concretamente realizzabile, e da un gruppo di cui facevo parte anche io, addirittura…
Insomma, non ero molto preparata e sono rimasta un po’ perplessa… per qualche minuto. Poi quelle poche parole, dette dalla persona giusta al momento giusto, sono bastate per farmi decidere che, in qualsiasi modo, da quel giorno mi sarei seriamente presa la responsabilità di scegliere l’educazione più giusta per mia figlia.
Ho saputo poi che proprio in quei giorni Daniela scriveva su Casentino che Cambia del primo raduno nazionale di Outdoor education che ci sarebbe stato di lì a poco a Bologna, si parlava anche di asili nel bosco.
Francesca, Marta, Daniela, io… ci conoscevamo già da tempo ma mai avevamo affrontato questo argomento.
Come e da chi è nata dunque l’idea di fare un Asilo nel Bosco in Casentino? Per coincidenza, passaparola, telepatia, risonanza cosmica? Probabilmente perché alla potenza della connessione internet si è aggiunta la potenza, ancora più grande, della relazione fra persone amiche, persone che vivono e amano lo stesso territorio (il Casentino e tutte le altre realtà nazionali che riunendosi, ancora non lo sapevamo, ci avevano già fatto arrivare le loro vibrazioni) e lo stesso pianeta.
Come latte che caglia…
Pochi giorni dopo, in novembre, ci ritroviamo a casa di Francesca: a noi tre si è aggiunta Alice, invitata perché senz’altro condivide l’idea. Intanto diffondiamo la notizia di quella che è ancora solo un’intenzione tramite la mailing list di GAS Casentino. Così arriva Vito e Daniela che con Casentino che Cambia cerca proprio di facilitare questi processi. Qualche giorno ancora e per il processo co-creativo verrà fuori l’idea di ispirarsi alla biomimesi nel nostro modello di asilo. Non è un caso, Carolina già da anni ha introdotto questa pratica in Casentino e nell’aria si propaga ancora questa parola, che riaffiora alla mente perché così coerente con l’essenza stessa di un asilo nel bosco… anche Carolina è molto felice di partecipare con il suo contributo di facilitatrice.
In questi primi due mesi siamo entrati in contatto con l’Asilo nel Bosco di Ostia che ci ha dato fin da subito un grandissimo sostegno. Dimostrando che la rete dell’Italia che Cambia non è solo virtuale.
A dicembre abbiamo partecipato ad un memorabile incontro con Francesco Tonucci al Panta Rei sulla Scuola del Fare, Scuola per tutti.
Miri, Sonia, Laura e Serena si uniscono fortunatamente al gruppo in occasione della festa di Casentino che Cambia, in gennaio.
Italia che Cambia ha così fatto di nuovo da catalizzatore.
Federica c’è da meno tempo, ma è come se ci fosse sempre stata.
Questo è il gruppo che ha portato avanti il lavoro fino a questo momento.
In questi mesi poi molti amici sono venuti a conoscerci e a informarsi sul progetto, e tanti hanno chiesto di essere aggiornati sulle novità e si sono tenuti in contatto facendoci sentire la loro vicinanza. Sono fondamentali per farci sentire che non stiamo portando avanti soltanto una nostra utopia e li ringraziamo di cuore.
In febbraio abbiamo presentato il progetto all’Unione dei Comuni Montani del Casentino e partecipato ad un incontro formativo sulla Pedagogia e la didattica del bosco tenuto dall’Asilo di Ostia a Firenze. In quella occasione abbiamo conosciuto un babbo ed un educatore dell’Asilo di Ontignano, Fiesole. Sempre più numerosi, sempre più vicini.
…ci stiamo aggregando…
A maggio c’è stato un altro grande evento per noi: abbiamo partecipato al secondo raduno nazionale di Outdoor education, al Panta Rei, e abbiamo finalmente conosciuto (o rincontrato) le tante persone che con il loro lavoro e la loro passione hanno attivato qualcosa di più dell’interesse per un nuovo approccio pedagogico. Le Università di Bologna, Milano Bicocca e della Valle d’Aosta, che partecipano al processo nazionale nella figura di quattro ricercatori, sono un altro importante elemento aggregante.
Il progetto Asilo nel Bosco del Casentino si è formato quindi grazie a un ago che è entrato e uscito dalla rete, cucendo relazioni e stringendo nuove amicizie, a livello locale e non. Si basa sulle persone, sulla partecipazione e sulla condivisione delle competenze e dei saperi, sull’ottimizzazione delle risorse interne ad un gruppo eterogeneo motivato e coeso, sul raccogliere e fare tesoro delle esperienze altrui.
…e stiamo gradualmente iniziando a prendere forma…
L’avventura dei bambini e delle bambine dell’Asilo nel Bosco del Casentino inizierà ad agosto, con dei campi estivi sperimentali, cui seguirà il progetto permanente che si avvierà in settembre-ottobre.
Per scoprire come abbiamo iniziato a co-creare questo sogno e a renderlo concreto potete sfogliare il web booklet dell’Asilo e se siete interessati a proporvi come educatori vi invitiamo a consultare il file a questo link.
Se volete seguirci potete partecipare al nostro gruppo di discussione su Casentino che Cambia o scriverci all’indirizzo asilonelboscodelcasentino@gmail.com
Sarete sempre i benvenuti.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento