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L’Italia che Cambia è stata media partner di SpreK.O., la III Festa nazionale per la lotta agli sprechi promossa da Cittadinanzattiva, che è stata ospitata dalla città di Fiuggi, dal 26 al 29 maggio, in concomitanza con il V Congresso nazionale dell’organizzazione “Incluso Io”.
Nell’ambito della festa presso il Teatro Comunale di Fiuggi la sera del 28 è andato in scena “La realtà è più avanti – Viaggio nell’Italia che Cambia” lo spettacolo di Daniel Tarozzi (in scena insieme a Fabrizio Bartolucci, Stefano Fucili e Tommaso Baldini) che racconta il grande cambiamento in atto nel nostro paese!
Dalla messa in rete delle buone pratiche per il riutilizzo di beni ed aree abbandonate, promossa dal progetto Disponibile! ai tanti laboratori, punti informativi, attività ludiche e spettacoli, dal cibo e musica agli spettacoli teatrali sul tema della sprechi (alimentari, energetici, ambientali ed anche umani), la Festa ha visto un’ampia partecipazione di cittadini ed associazioni che si occupano di riuso e riciclo, e la conferma che “insieme si può fare”.
Per Cittadinanzattiva, infatti, lo spreco è una questione trasversale, che si riferisce al modo in cui vengono utilizzati i beni comuni e che si determina ogniqualvolta se ne faccia un uso egoistico e inappropriato: quando, cioè, risorse economiche, ambientali, paesaggistiche, umane vengono mal utilizzate, abbandonate, private di valore e progettualità. In tal senso, per contrastare lo spreco in modo efficace e permanente, è importante l’impegno congiunto di tutti gli attori del panorama sociale, istituzioni, imprese, esperti, media, organizzazioni civiche e singoli cittadini. A Fiuggi anche il microvillaggio di Ioequivalgo, campagna di informazione sui farmaci equivalenti che raggiungerà nelle prossime settimane ulteriori 11 città.
Alcuni dati sugli sprechi
Spreco alimentare
Tra casa, scuola e ristorante ogni italiano spreca ogni anno 1600 euro in cibo buttato. Lo spreco alimentare si registra in gran quantità anche nelle mense scolastiche: come rivela una indagine svolta nel 2014 da Cittadinanzattiva, i referenti delle mense scolastiche denunciano che lo spreco di cibo si aggira mediamente intorno al 13%. Fra gli alimenti che più di frequente finiscono nella spazzatura, ci sono le verdure (23%), la pasta (19%), il pane (16%).
In 13 regioni si utilizzano esclusivamente contenitori e stoviglie riutilizzabili. In Piemonte, Marche, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Campania, Sicilia si usano sia contenitori riutilizzabili che mono uso, mentre in Molise si predilige sempre “l’usa e getta”. Inoltre, nel 70% degli istituti scolastici si usano tovaglie singole di carta.
Spreco ambientale
Una abitazione su dieci in Italia risulta non utilizzata, più di 20mila le aree industriali dismesse in tutta Europa, 1700 le stazioni ferroviarie impresenziate nel nostro Paese. E ancora solo nel Veneto i capannoni industriali sfitti sono circa il 20% del totale; in Toscana, su un totale di 132 case cantoniere, 64 sono state trasferite alla Regione in attesa di una nuova destinazione; a Milano e Provincia l’11% degli uffici, pari ad una superficie di 1,3 milioni di metri quadri, è vuoto.
Un patrimonio edilizio che aspetta di essere rivitalizzato. Tra i beni abbandonati v’è di tutto: dalle centrali elettriche ai teatri e ai cinema, dalle biblioteche agli alberghi, dalle ferrovie agli impianti sportivi, ed ancora parcheggi, ospedali, abitazioni, uffici, industrie, capannoni…
A questo tema Cittadinanzattiva dedica, anche quest’anno, ampio spazio attraverso il progetto Disponibile!, lanciato due anni proprio in occasione della I edizione di SpreKO. Con Disponibile! Cittadinanzattiva vuole mettere in rete le buone pratiche già attive sul territorio nazionale per il riutilizzo di aree e beni abbandonati.
Spreco sanitario
Macchinari non utilizzati o funzionanti a scarto ridotto, reparti chiusi anche se appena ristrutturati o sottoutilizzati per mancanza di personale, attrezzature e dispositivi non adatti alle esigenze dei pazienti, personale sanitario costretto a turni di lavoro massacranti o in trasferta con costi aggiuntivi per le aziende sanitarie, burocrazia costosa e che ostacola il percorso di cura dei pazienti.
Sono queste le principali aree di sprechi in sanità segnalate nel Rapporto “I due volti della sanità”, presentato da Cittadinanzattiva lo scorso marzo.
Raggruppando per macro aree si tratta di sprechi riferibili per il 46% al mancato o scarso utilizzo di dotazioni strumentali e strutture sanitarie, per il 37% a inefficiente erogazione di servizi e prestazioni, per il 17% a cattiva gestione delle risorse umane.
Spreco delle risorse umane
L’Italia continua a sprecare. Innanzitutto, i suoi giovani. Sono tanti, e spesso molto qualificati, quelli che vanno all’estero per sfuggire a condizioni di lavoro mortificanti. Le scuole italiane non sono ancora né sicure né belle, il livello di dispersione scolastica rimane elevatissimo specie nel Mezzogiorno. Vi è stato nell’ultimo decennio un calo delle iscrizioni all’università, che ha riguardato soprattutto chi proviene da classi sociali meno avvantaggiate. E c’è altro: l’Italia non valorizza il suo patrimonio, fatto di luoghi e di saperi, ed è abnorme il fenomeno dell’abbandono di edifici, strutture e aree già “disponibili”. L’Italia rischia di sprecare irrimediabilmente alcuni beni comuni, come il suo Servizio sanitario nazionale, che sono un pezzo della sua identità oltre che della sua coesione sociale. L’Italia è il Paese dove si continua a sprecare tempo per discutere di diritti, dall’istituzione del reato di tortura alle questioni legate al fine vita, al tema delle unioni civili per le persone omosessuali, che andrebbero considerati essi sì “diritti acquisiti”. L’Italia spreca la possibilità, per chi ha sbagliato e riempie carceri invivibili e insalubri, di tornare a essere risorsa e non scoria.
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