#viaggiareispirati 14: Economia delle relazioni
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Come abbiamo sottolineato più volte, la particolarità che distingue il nuovo approccio turistico che promuoviamo con Destinazione Umana è che la meta del viaggio non sono più i luoghi, ma le persone. Non vi chiediamo più “dove vuoi andare?”, ma “chi vuoi conoscere?”. In questo modo, l’esperienza turistica diventa un modo per costruire una nuova economia delle relazioni.
In questa nuova puntata di #viaggiareispirati, vogliamo quindi parlarvi di tre strutture della nostra rete che, ciascuna a modo suo, hanno incentrato la loro attività su modalità di scambio reciproco molto particolari, basate sul rapporto intimo e profondo fa chi ospita e chi viene ospitato, affinché il soggiorno si trasformi in qualcosa di differente, magari in un nuovo modo di interpretare il rapporto che ciascuno di noi ha con il prossimo.
La prima struttura che vi presentiamo fa delle relazioni umane il fulcro della propria attività. Si tratta dell’ecovillaggio Tempo di Vivere, che si trova sulle colline emiliane. Sin dalla sua fondazione, Tempo di Vivere ha avuto lo scopo di superare il disagio e la frammentazione sociale attraverso la vita comune e il confronto: questo avviene in ogni momento della giornata, ogni decisione è condivisa affinché sia occasione di crescita personale dei membri della comunità e della comunità nella sua interezza.
Naturalmente tutto ciò avviene in perfetta armonia con la Natura, quasi come se essa stessa facesse parte del gruppo di abitanti dell’ecovillaggio. E altrettanto naturalmente, questo processo di ascolto, accoglienza e confronto è aperto a tutti gli ospiti della struttura, grazie anche al prezioso contributo di Gabriella, formatrice, consulente e life-coach “scollocata” a Tempo di Vivere.
La relazione umana è una linfa vitale anche per Roberta, che ha aperto lo scorso anno il suo bed&breakfast nell’entroterra calabrese, battezzato Home 4 Creativity. Roberta è partita dalla considerazione che la casa deve essere trasformata da bene privato a bene comune, da luogo chiuso ad agorà. Così, è tornata nell’abitazione dove viveva con la sua famiglia e l’ha aperta a tutti.
Il risultato è uno spazio ibrido: un po’ albergo, un po’ coworking, un po’ laboratorio. L’importante è che chi ci passa si senta libero di esprimersi e di condividere i propri pensieri e i propri talenti con gli altri, in una reciproca contaminazione positiva. Il messaggio che Roberta vuole trasmettere è proprio quello dell’importanza della condivisione, della bellezza del cambiamento e della gestione responsabile del territorio.
L’ultima struttura che vi presentiamo si trova in Sardegna ed è gestita da Maddalena, che da vent’anni sta cercando – con successo – di cambiare la propria vita. Anche lei ha deciso di modificare la dinamica delle relazioni, ma in modo molto più semplice e diretto, intervenendo su un processo che oltre che sociale è anche economico.
Nel suo bed&breakfast Sa Domo e Madalena è praticato il baratto. L’ospitalità presso la sua struttura infatti viene ricambiata con beni e servizi, secondo una pratica che – sostiene la gestrice – è ben radicata in tutta l’isola. Secondo Maddalena, le relazioni socio-economiche non devono essere necessariamente fondate sul denaro, ma sullo scambio e sull’accoglienza, secondo i principi della economia delle relazioni e del dono.
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