#viaggiareispirati 10: Turismo e sprechi
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L’industria del turismo – definizione che la dice lunga su quanto il concetto di “viaggio come scoperta” sia stato violentato nel corso degli anni – non è certo un bell’esempio di sobrietà e gestione oculata delle risorse. La cultura del consumo di massa che si è sviluppata nei decenni passati ha contaminato fortemente anche questo settore, con l’affermazione delle grandi strutture che movimentavano masse enormi di vacanzieri e dell’opulenza tipica di chi è convinto che la Terra sia fonte inesauribile di risorse. Insomma, l’impronta ecologica del settore turistico si stava pericolosamente allargando, alimentando la correlazione fra turismo e sprechi.
Ma non vogliamo insistere sugli esempi negativi di un comparto che pure sta mostrando tanto di bello e positivo. E allora, concentriamoci su qualche piccolo esempio di sostenibilità e riuso delle risorse, che possa aiutarci a capire come eliminare il concetto di “scarto”. Il vostro viaggio sarà sicuramente più piacevole se sarete ospitati da strutture che invece di impressionarvi con sfarzo e abbondanza, vi insegneranno come si può stare bene con poco, in maniera sobria, consapevole e anche divertente!
Vi presentiamo allora tre destinazioni umane che, ciascuna a modo suo, si impegna con l’esempio in prima persona ad alleggerire il più possibile il suo passo su questo Pianeta.
La prima è una specie di VIP del mondo della sostenibilità, del riuso e dell’autoproduzione. Stefania Rossini è la “casalinga più famosa d’Italia”! Alcuni anni fa, costretta anche dalla sua situazione lavorativa, ha deciso di fare downshifting, ovvero di mollare tutto e ridurre il proprio impatto ecologico ed economico. È diventata celebre per il suo libro “Vivere in 5 con 5 euro al giorno” e altre pubblicazioni successive e per il suo blog in cui insegna ad autoprodursi cibo, detergenti, e altre materie prime necessarie per la vita familiare.
Molti la conoscono, ma forse non tutti sanno che Stefania, insieme alle sue principali attività di mamma e divulgatrice di buone pratiche, ha anche un bed&breakfast chiamato Il Girasole. Qui, le piace coinvolgere gli ospiti nelle sue attività e dimostrare con i fatti che uno stile di vita più sobrio è possibile. Organizza anche corsi di autoproduzione, saponificazione, preparazione di pasta madre con e senza glutine, fermentazione thailandese, cosmesi e produzione di detersivi ecologici.
Un’altra host che si dedica anima e corpo alla sensibilizzazione e, ovviamente, alla messa in pratica quotidiana delle buone pratiche di riuso e riciclo è la vulcanica Eliana, di cui vi abbiamo già parlato nell’articolo su Matera. Sicuramente influenzata dal contesto cittadino materano attivo e ricettivo, la proprietaria dell’Albero di Eliana introduce subito i suoi ospiti nel clima del riciclaggio, attraverso un ambiente che lei definisce “eco-sensibile” fatto di arredi realizzati con materiali di riciclo, indicazioni precise ed esaustive su come effettuare la differenziazione e il riciclaggio degli scarti, l’utilizzo per la ristorazione di alimenti a chilometro zero, con meno imballaggi possibile, il risparmio energetico e così via. Tutte indicazioni che divulga con costanza attraverso il suo blog.
Infine, andiamo a Palermo, dove Antonella e Santino hanno deciso di dare sfogo alla loro creatività con il bed&breakfast Mad in Ballarò. Antico appartamento tipicamente palermitano ristrutturato e situato in una delle zone più caratteristiche della città, il Mad è un vero e proprio laboratorio di idee. Quasi tutto ciò che si trova al suo interno è stato realizzato con interventi di riciclo creativo – il lampadario è composto da un cerchione da bicicletta e da uno scolapasta!
Inoltre, la struttura è sede del MadLab, che è uno dei quaranta spazi espositivi dell’Associazione Liberi Artigiani/artisti Balarm, che unisce studenti, artisti, artigiani e appassionati per creare momenti d’incontro e di confronto relativi al tema dell’arte come veicolo di valore sociale. L’iniziativa da quindi ampio spazio al riciclo artistico e creativo, all’utilizzo di materiali poveri e all’attribuzione di una nuova vita e un nuovo significato agli scarti.
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