#viaggiareispirati 11: I giovani tornano alla terra
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Si parla tanto di quando i giovani tornano alla terra, grazie a incentivi all’imprenditoria agricola giovanile e iniziative per avvicinare i ragazzi alla campagna. Spesso queste idee funzionano e il mondo rurale sta diventando sempre più appetibile per i nostri giovani, ormai consapevoli e stanchi della frenesia consumista tipicamente cittadina. E allora, dopo averne parlato tanto, andiamo a conoscere questi “contadini in erba”!
In questa undicesima puntata di #viaggiareispirati vogliamo presentarvi alcune strutture della rete di Destinazione Umana fondate e condotte da ragazzi. Non figli di contadini, nati e cresciuti in campagna, fra campi e animali. Ma cittadini che hanno pian piano, con grande maturità, acquisito la consapevolezza che le nostre radici sono fuori dai centri urbani e hanno voluto mettersi in gioco – anche dal punto di vista imprenditoriale – avviando le loro attività “verdi”.
Elisabetta e Samuele lo ammettono chiaramente: vengono da una grande città – Firenze – e quando hanno aperto la loro attività, l’agriturismo La Fontaccia, non avevano alcuna esperienza agricola. Ma il valore aggiunto era quello del proverbiale entusiasmo giovanile, di ragazzi che ancora frequentavano l’università, unito all’intraprendenza e alle piccole innovazioni sostenibili con cui hanno accompagnato la loro esperienza rurale.
Danno molto spazio allo studio e alla conoscenza, offrendo agli ospiti una piccola biblioteca sulla storia contadina e del territorio, in cui si può fare anche bookcrossing. Nel realizzare la loro struttura sono stati attenti non solo all’impatto ambientale – hanno installato impianti fotovoltaici e di solare termico, recupero delle acque reflue, due termocamini –, ma anche a quello sociale: gli arredi, per esempio, sono tutti realizzati con materiali di recupero da persone in difficoltà assistite dalla Cooperativa Sociale Altremani.
Ci spostiamo in Puglia, dove troviamo Stefania e Silverio, due giovani con una storia simile. Anche loro infatti, compiuto il loro percorso di studi, hanno deciso di tornare alla terra, aprendo l’Azienda Agricola Naturale Calì. Oltre a voler dare corpo alla loro vocazione però, i due ragazzi hanno pensato di portare in giro questa proposta di vita, cercando di coinvolgere anche altri giovani.
Parallelamente all’attività agricola infatti – si autoproducono ortaggi, olio, vino –, hanno avviato una serie di iniziative rivolte ai ragazzi delle scuole, dai laboratori esperienziali del Saper Fare, in cui insegnano la panificazione con lievito madre e grani antichi e la molitura e degustazione dell’olio, al progetto #TuttiGiuNellOrto, studiato per avvicinare i bimbi più piccoli al mondo agricolo.
Infine, vi portiamo in Umbria a conoscere dei “veterani” fra i giovani italiani che hanno riscoperto il mondo rurale. Diversi anni fa infatti, Marta, Micheal, Matteo e Jacopo hanno avviato il progetto Il filo di Paglia, ispirato all’opera del filosofo e naturalista giapponese Masanobu Fukuoka. Come sottolineano loro stessi, la loro esperienza non è di un semplice ritorno alla terra, ma di studio, di sperimentazione, di ricerca dell’armonia con l’ambiente naturale.
Ovviamente tutte le attività agricole sono portate avanti senza ricorrere all’impiego di prodotti chimici, nella maniera più naturale possibile. Ma sono anche accompagnate da una riflessione interiore, dallo studio del territorio e del suo ecosistema, dalla condivisione delle esperienze e dal confronto finalizzato alla crescita.
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