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Una scuola all’aperto dove i bambini possano godere di un’aula didattica privilegiata come la natura, dove lasciar libero spazio all’apprendimento tramite l’esperienza diretta e dove le emozioni non sono meno importanti dei saperi. In alcuni Paesi questo sogno è divenuto realtà da molto tempo, in Italia si è avverato da un paio di anni, precisamente ad Ostia Antica.
Per edizioni Tlon, esce ora il libro (con allegato dvd) “L’Asilo nel Bosco – Un nuovo paradigma educativo”, che racconta la nascita, lo sviluppo e il successo di questo nuovo paradigma educativo che sta facendo parlare molto di sé.
Il libro si sviluppa su quattro prospettive differenti, quelle di Paolo Mai, Giordana Ronci, Danilo Casertano e Sabina Bello, i fondatori del progetto. Nei vari capitoli, entriamo pian piano alla scoperta di questa realtà, partendo dalle sue origini fino ad approfondire i vari aspetti caratteristici del progetto educativo: l’ambiente che educa, il rapporto con gli agenti atmosferici, una riflessione sul senso dei materiali, l’importanza delle relazioni e delle emozioni rispetto ad una scuola “tradizionale” che, nel corso degli anni, le ha sempre più dimenticate.
“Il fatto che si dia spazio a voci differenti per descrivere la nostra esperienza è perché la nostra stessa esperienza è basata sull’incontro ed è dall’incontro che scaturisce la diversità, che è una grande ricchezza” ci spiega Sabina Bello. “Vale lo stesso per quanto riguarda l’educazione: non esiste un paradigma unico, una verità assoluta, un unico metodo pedagogico. È dalla relazione, dal confronto, dalla capacità di stare insieme agli altri che nasce la possibilità di arricchirsi”.
“Il libro – continua Sabina – parla sia dei principi alla base dell’Asilo nel Bosco sia di come si svolgono le nostre giornate; per me è stato un modo per diffondere e condividere tutte le emozioni e le riflessioni che mi accompagnano quando sto insieme ai bambini. Scoprire che queste riflessioni personali possano essere un punto di ispirazione sia per altre persone che vogliano ripetere nei loro territori questa esperienza sia per chi sentiamo avere lo stesso nostro seme nel loro cuore mi ha reso consapevole dell’opportunità di poter fare un viaggio insieme anche a chi non ci è vicino fisicamente”.
Quello dell’Asilo nel Bosco è un progetto spesso definito “alternativo” ma che non trascura affatto i campi di esperienza educativa consigliati dal Ministero: l’obiettivo infatti “di far nascere ‘il tarlo’ della curiosità, lo stupore della conoscenza, la voglia di declinare il sapere con la fantasia, la creatività, l’ingegno, la pluralità delle applicazioni delle proprie capacità, abilità e competenze” sembra essere più lontano per una scuola di stampo classico piuttosto che per un’esperienza educativa come quella avviata ad Ostia Antica.
Un’esperienza che, per dirla con le parole di Paolo Mai, “ha a cuore che i bambini crescano felici, la cui aula più utilizzata ha come soffitto il cielo, in cui il maestro svolge un ruolo di facilitatore, dove le emozioni sono importanti e dove il gioco assieme all’esperienza diretta è il veicolo didattico privilegiato”.
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