Dal Pratomagno spettacolare al Casentino su Linea verde: guardarsi da fuori per ritrovarsi dentro
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La buona agricoltura, è questo il significativo titolo dato da Linea Verde alla puntata andata in onda domenica 20 marzo e dedicata al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e al Casentino in generale.
Uno sguardo esterno racconta il nostro territorio, lo racconta come luogo in cui si radica, in cui “scende a terra” e si fa concreto, un concetto fondamentale del cambiamento: “la nuova ruralità che sta nascendo, il futuro dell’agricoltura, mette al centro non il prodotto ma i beni collettivi, i bisogni dell’uomo, la coesione sociale, le relazioni interpersonali”. E’ così, con questo nuovo modello che si può risolvere anche il problema ecologico, è così che l’agricoltura, come agli albori della civiltà, diventa il mezzo primario per il cambiamento. Anche dell’economia, perché sostenibilità e tutela ambientale, relazioni e profitto, in questo modello possono stare sullo stesso piano e esaltarsi a vicenda anziché escludersi.
Rivedersi, ascoltare il racconto esterno per ritrovarsi. A volte, quando si “sta dentro” a un luogo può essere meno semplice vederlo nel suo complesso, nella sua complessità, cogliere “il filo” del cambiamento e il nuovo panorama che si sta delineando.
Che effetto fa guardarsi attraverso gli occhi di un altro? Specchiarsi in una descrizione che parla della terra che abitiamo come esempio di un modello di sviluppo che guarda al futuro facendo tesoro del passato, capace di tutelare la biodiversità, la natura, di usarla con rispetto?
Ci ritroviamo in questo? Ci saremmo raccontati così?
Magari questo “specchio” può esserci utile per riavvicinarci al nostro potenziale, al bello, ai valori, riabituare gli occhi a vedere ciò che di buono e bello sta succedendo intorno a noi.
Nel nostro piccolo, ogni giorno anche in questo spazio, sul portale di Casentino che Cambia, proviamo a farlo, ogni giorno una tessera che compone il quadro, una chiave per leggere questo movimento in atto.
La bellezza, la natura ci aiutano in questo. Penso alle immagini della croce del Pratomagno scolpita dal vento e dal ghiaccio: video e foto virali, la pagina facebook Pratomagno che ottiene migliaia di “like” in pochi giorni, da lontano e da qui. Da noi ai piedi di questa montagna, con sempre la sua potente sagoma sullo sfondo.
Da mercoledì scorso in molti si sono avventurati fino alla sua cima per vedere di persona questo spettacolo, scoprendo che ogni giorno ne offre uno nuovo e meraviglioso, anche nel disgelo, anche all’alba, anche al tramonto o quando un raggio di sole la illumina o una nuvola la oscura. In ogni momento.
Queste immagini sono andate lontano, oltre i confini della valle, oltre quelle italiane ma sono più grata a chi le ha condivise (postate tra l’altro con questa descrizione: “condividete a vostro piacimento come volete, il Copyright per noi è dell’UNESCO”) per l’effetto locale che per quello di farci conoscere fuori: la capacità di riaprire lo sguardo, di sentirci parte di quella bellezza, di riconoscerci in essa.
Se non lo avete ancora fatto, rivedetevi!
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