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Sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione dei migranti, promuovendo il rispetto dei diritti e della dignità umana di quanti ogni anno lasciano il proprio Paese, pagando spesso questa “scelta” con la vita stessa. È questo l’obiettivo delle Carovane Migranti, un viaggio in Italia percorrendo i ‘punti caldi’ della migrazione ma toccando, allo stesso tempo, gli scenari sociali e ambientali più critici del nostro Paese per mettere in luce le connessioni profonde con le ragioni del fenomeno migratorio.
La prima carovana migrante italiana è partita il 22 novembre 2014 da Lampedusa e si è conclusa il 6 dicembre a Torino. La seconda Carovana Italiana partirà da Torino il 2 di Aprile per terminare a Palermo il 18, con tappa a Catania il 16 e 17 per partecipare alle Giornate internazionali contro Frontex.
“Con noi – spiegano i referenti di Carovane Migranti – viaggeranno tre testimoni centroamericani: Omar García, uno studente messicano sopravvissuto al massacro di Ayotzinapa, Ana Gricelides Enamorado, madre hondureña della Caravana de Madres Centroamericanas buscando a sus migrantes desaparecidos, María Guadalupe González Herrera delle Patronas di Amatlán de los Reyes, nello stato di Veracruz in Messico ). Imed Soltani, con due genitori tunisini di Terre pour tous, l’associazione che cerca in Italia, fin dal 2011, i figli desaparecidos. Una delegazione algerina composta da Koucela Zerguine e Kamel Belabed, avvocato e padre di uno degli scomparsi di Annaba. Durante le giornate di mobilitazione contro Frontex, ci raggiungerà un pompiere spagnolo incriminato per aver salvato vite umane nell’isola greca di Lesbo”.
Già con la prima Carovana si è cercato di avvicinare realtà apparentemente lontane. Separati da un oceano, il Centroamerica e il Mediterraneo sono infatti realtà sempre più simili, con i popoli in fuga da guerre, criminalità organizzata, degrado ambientale, furto delle terre e delle risorse.
Le politiche governative d’oltreoceano non hanno fermato la moltitudine di persone in movimento e in Messico i migranti desaparecidos sono decine di migliaia; nonostante sia sempre più difficile attraversare le frontiere è aumentato il numero migranti e di minori non accompagnati che si mettono in viaggio e che spariscono o vengono respinti una volta raggiunti gli Stati Uniti d’America. A nulla è servito spostare le frontiere più a sud, militarizzare foreste e deserti, respingere le persone. L’Europa sta commettendo gli stessi errori, cieca ed impotente di fronte all’evidenza.
“I nostri paesi rivivono scene terribili che riportano alla mente le immagini del ‘male assoluto’. Assistiamo alla dissoluzione dell’Europa che si sfalda come neve al sole sotto i colpi dei nuovi nazionalismi, degli egoismi, delle velleità egemoniche, delle spinte neocoloniali. Si sfalda con la costruzione di muri e di barriere legali, con l’utilizzo di polizie ed eserciti in guerra contro una massa crescente di esseri umani che hanno il solo torto di essere nati dalla parte sbagliata del mondo.
Ricompare nel Mediterraneo, a due passi dalle nostre coste, talvolta sul nostro territorio, una parola che pensavamo dimenticata o relegata a realtà lontane come l’America Latina: Desaparecidos.
Ragazzi tunisini, algerini, di altre nazioni del maghreb e del medio oriente, scomparsi durante il viaggio, alcuni sicuramente dopo essere approdati sulle nostre coste”.
Quest’anno la Carovana proverà a cercarne le tracce, accompagnata da una delegazione algerino-tunisina che lavora su questa vergogna già da tempo e dai testimoni centroamericani che da 11 anni danno vita ad una Carovana che attraversa centroamerica e Messico in direzione del confine nord per cercare, e a volte trovare, gli scomparsi. “Con questa Carovana i rapporti si fanno sempre più stretti, insieme condividiamo analisi, esperienze e denunce”.
La Carovana percorrerà oltre 2500 chilometri; attraversando l’Italia da nord a sud e incontrando realtà di lotta e resistenza alle devastazioni ambientali, i migranti nei campi dove sono ridotti in schiavitù e in quei luoghi dove buone pratiche li hanno trasformati in cittadini tra cittadini. La Carovana si fermerà dove altre madri coraggiose si battono per avere verità e giustizia per la morte prematura dei loro figli o contro le logiche di guerra capaci di provocare solo altri lutti. I testimoni italiani, centroamericani e del Mediterraneo si incontreranno in un’ inedita esperienza di scambio emotivo e altamente politico.
Per ulteriori informazioni, per le biografie dei testimoni o le tappe della Carovana potete consultare una documentazione più precisa e approfondita collegandovi sulle pagine social delle Carovane, di quella italiana in primo luogo.
La Carovana, composta unicamente da volontari ha lanciato sulla piattaforma “Produzioni dal basso”, un crowdfunding per sostenere le spese di viaggio, trasporto e mantenimento delle delegazioni straniere.
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