21 Mar 2016

Inserimento sociale dei giovani in difficoltà: i CycloLenti pedalano per “Life project 4 Youth”

Scritto da: CycloLenti

In Vietnam Tiphaine incontra finalmente l'associazione Life Project 4 Youth alla quale i CycloLenti hanno deciso di destinare la metà delle donazioni ricevute in sostegno del loro viaggio in bici in giro per il mondo.

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“I can’t but together we can!”, lo slogan di Cyclolenti? Senza le centinaia di persone che ci hanno aperto le porte delle loro case, offerto un pasto, un frutto, una bottiglia d’acqua nel bel mezzo del deserto, mostrato un sorriso, pedalato con noi, inviato un messaggio incoraggiante… senza loro, senza voi tutti “I can’t”, non sarei mai arrivata fino ad Hanoi. Migliaia e migliaia di chilometri percorsi via terra dalla Francia fino al Vietnam, ciò grazie a tutti voi che indossate le magliette  o che avete partecipato alla campagna “Facci pedalare… finanzia dei chilometri”.

 

“I can’t but together we can!” è lo slogan dell’associazione Life Project 4 Youth (LP4Y) che mi accoglie ad Hanoi. I volontari e i ragazzi del centro LP4Y Song Hong partecipano a questa catena straordinaria di persone che mi aiutano a realizzare il mio sogno, e che rendono questo viaggio così ricco di incontri. Passerò una settimana con loro.

 

Tramite la nostra campagna “Facci pedalare…finanzia dei chilometri” , il 50% delle vostre donazioni sono destinate alla onlus LP4Y, e con la deduzione d’imposte del 66%, che lo Stato francese applica sull’importo devoluto ad una onlus, abbiamo potuto devolvere 1000€ al centro LP4Y di Hanoi.

I giovani del centro LP4Y di Song Hong al lavoro mentre sviluppano i prodotti che lanceranno come attività economica del centro

I giovani del centro LP4Y di Song Hong al lavoro mentre sviluppano i prodotti che lanceranno come attività economica del centro


Ma a cosa servono questi soldi? Qual è l’obiettivo dell’associazione?
LP4Y si dedica all’inserimento sociale e professionale dei giovani, tra i 17 e 24 anni, in situazioni di grave precarietà e vittime d’esclusione: ex prigionieri, ragazzi sfruttati, i meno abili, ragazzi di strada. La scommessa dell’associazione consiste nell’installare in prossimità delle baraccopoli, degli incubatori di progetti imprenditoriali, i Life Projects Centers (LPC). Qui i ragazzi sono chiamati in prima persona a gestire i compiti e le attività economiche che vengono loro assegnati. Mentre il centro funziona come punto d’incontro in cui si formano e coinvolgono i giovani nell’attività del centro stesso, contemporaneamente lavora sulle propensioni dei singoli soggetti aiutando questi ultimi a maturare un progetto di vita, da qui prende il nome stesso dell’associazione. LP4Y li accompagna fino alla creazione della loro iniziativa imprenditoriale: integrazione nell’impresa che li assume, proseguimento degli studi, lancio di un’attività commerciale, ecc. ecc.

 

Lontani dall’”assistenzialismo” la visione a lungo termine è che i giovani siano formati per essere capaci di cavarsela da soli nel futuro. A cominciare dai centri che devono essere in grado di autofinanziarsi al massimo entro tre anni dall’apertura.

Al centro LP4Y Song Hong, Hanoi, Pauline (Coach), Mariam (coach coordinator), May (Community mobilizer) e Adrien (Development of activities coordinator) sono volontari con contratti VSI (Volontariato di Solidarietà Internazionale), hanno tutti un profilo diverso, chi ha studiato psicologia, chi economia e commercio, chi ingegneria…

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Durante la nostra permanenza, incontriamo la coordinatrice LP4Y Vietnam: Cécile , anche lei ha viaggiato in bici, o più esattamente in tripletta (bici a tre posti) in America latina. Il centro Song Hong, avviato da poco più di un anno, accoglie 8 ragazzi che stanno organizzando l’attività economica del centro: produzione di cornici e lavagnette. La settimana è ritmata da corsi d’inglese, d’informatica, di contabilità… dei momenti di riflessione sul loro futuro professionale, sui loro sogni. E un pomeriggio racconto del mio viaggio in bici.

 

Il primo lavoro, non così scontato, è localizzare i diversi Paesi attraversati (14), a cominciare dal Vietnam. Gli ultimi ragazzi arrivati al centro non sono capaci di individuare il loro Paese sulla cartina e non conoscono i punti cardinali, bisogna pensare che molti di loro non hanno mai avuto la possibilità di andare a scuola, di conseguenza alcuni sono analfabeti (nonostante il Vietnam sia un Paese comunista, la scuola non è gratuita!). Allo stesso tempo non è facile come sembra, sapete ad esempio dove si trova il Kazakistan sulla cartina?

 

Faccio scoprire loro il camping: montaggio della tenda, gonfiaggio del materassino, apertura del sacco a pelo. Mi sorprendono quando li vedo ripiegare la tenda secondo il loro intuito, una maniera pratica alla quale non avevo mai pensato prima, è uno bello scambio, anch’io imparo da loro. Scoprono che è possibile viaggiare con poco, senza dover essere ricchi. Insisto sull’uso della bici come mezzo economico di spostamento; qui non appena hanno un po’ di soldi corrono subito a comprarsi un motorino o una moto, anche se dopo non hanno nemmeno i soldi per mangiare… perché la bici è simbolo di povertà, qualcosa di cui vergognarsi… la società consumistica ha ben lavorato anche da queste parti: consumiamo quanto più petrolio possibile e diventiamone dipendenti!

Le baraccopoli galleggianti dove vivono alcuni ragazzi di LP4Y

Le baraccopoli galleggianti dove vivono alcuni ragazzi di LP4Y


In settimana accompagno Mariam per incontrare dei nuovi ragazzi potenzialmente interessati a seguire i corsi LP4Y. La povertà è nascosta bene in Vietnam, ma Mariam conosce i quartieri e tra i vari andiamo a visitare quello sulle rive del fiume Song Hong dove le famiglie vivono su delle casette galleggianti in condizioni d’igiene disastrose. Dei ragazzi oziano, lei fa domande, li informa di LP4Y, li invita a passare al centro. Speriamo che verranno un giorno, ciò permetterà loro di avere un lavoro decente e di vivere quindi in condizioni migliori.

 

Sono rimasta una settimana intera con i volontari. Si dedicano al 100% alla loro missione, conoscono bene la vita di ogni ragazzo, ce la mettono tutta per farli progredire nella realizzazione dei loro sogni, nelle loro scelte professionali, di fornire loro gli strumenti per riuscirci. Pagati 240€ al mese (contratto VSI), vivono con poco, ma lavorano duro, convinti delle loro azioni e dei risultati visibili con la pedagogia LP4Y. Anche nella pausa pranzo li trovo a parlare di lavoro, a cercare soluzioni insieme, ad aggiornarsi sugli ultimi avvenimenti. E la sera, hanno ancora la forza di rispondere alle mie domande! Grazie di cuore…

 

Tra qualche settimana scoprirò il primo Centro Life Project del Vietnam a Ho Chi Minh avviato tre anni fa. Potremmo vedere a che punto sono i primi ragazzi integrati nel programma.

 

Tiphaine

 

 

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