Il futuro dell’agricoltura? Verticale e vegan
Seguici su:
In tutto il mondo stanno aprendo le vertical farm: la prima è nata nel 2012 a Singapore, mentre la più grande fattoria verticale indoor al mondo è situata nella città più popolosa del New Jersey, Newark. A Philadelphia, invece, è sorta Metropolis Farms, un’azienda agricola verticale a coltivazione idroponica, la prima al mondo a ricevere la certificazione vegan dopo aver superato i rigorosi standard imposti dall’American Vegetarian Association.
Cosa significa? Niente pesticidi, erbicidi, concimi e sottoprodotti di origine animale per coltivare e produrre cibo di origine esclusivamente vegetale; essendo, inoltre, un’azienda indoor, la produzione non rischia di essere contaminata dagli agricoltori vicini, che potrebbero usare sostanze potenzialmente tossiche per l’uomo e gli animali. A prevenire la presenza di parassiti, ci pensano le piante carnivore, soprannominate “terminator”, che hanno il compito di proteggere il raccolto (120.000 piantine l’anno), attirando con il loro profumo gli eventuali insetti considerati nocivi dagli agricoltori.
“Sapere come il nostro cibo viene coltivato è molto importante per la nostra salute – sostiene Jack Griffin, proprietario dell’azienda – perché i batteri possono essere contenuti nel letame ed essere trasmessi all’uomo”. Il letame, infatti, potrebbe rappresentare una seria minaccia per la nostra salute. Uno studio condotto dall’American Society for Microbiology pubblicato nel 2014, ha mostrato che il letame delle vacche da latte, comunemente utilizzato come fertilizzante per il terreno, contiene un numero sorprendente di geni resistenti agli antibiotici; i ricercatori, attraverso uno screening molecolare, hanno identificato geni antibioticoresistenti in cinque campioni di concime contenenti batteri provenienti dall’intestino delle mucche da latte, che, se immessi nel suolo, potrebbero essere trasmissibili all’uomo attraverso i prodotti del raccolto, soprattutto verdure verdi a foglie larghe. Dalla stalla alla tavola: sarebbe questo il loro percorso!
Anche il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), l’agenzia federale americana per la prevenzione e il controllo delle malattie, sostiene che le verdure a foglia verde coltivate con il letame o irrigate con acque luride o contaminate dal letame stesso rappresentano una delle principali fonti di intossicazione alimentare perché esposte ad agenti patogeni. Metropolis Farms si distingue, inoltre, dalle altre aziende verticali perché è sorta al secondo piano di un edificio situato nella periferia della città, dimostrando che le vertical farm possono davvero nascere ovunque, anche in quei luoghi dove sarebbe impossibile praticare un’agricoltura tradizionale a causa della cementificazione operata dall’uomo.
A questa peculiarità si aggiungono altri numerosi vantaggi: il risparmio di acqua e di energia elettrica, pari rispettivamente al 98% e all’82% in meno rispetto agli allevamenti convenzionali e biologici, grazie alla coltura idroponica, una tecnica di coltivazione indoor; prodotti sempre freschi che raggiungono le tavole della comunità locale, dei ristoranti e dei supermercati il giorno stesso della raccolta per massimizzare la qualità dei prodotti.
L’agricoltura è tra le principali cause del riscaldamento globale, pertanto, i sostenitori delle vertical farm affermano che gli allevamenti indoor saranno le aziende agricole del futuro, perché, oltre a preservare le risorse e abbattere il consumo di suolo, rappresentano la soluzione alle condizioni climatiche estreme causate dai cambiamenti climatici e la risposta globale alla scarsità di cibo. Le scelte operate da Metropolis Farms dimostrano che, tutti noi possiamo attivarci, recuperando, per esempio, edifici abbandonati per trasformarli in modelli economicamente sostenibili, creando nuovi posti di lavoro, e soprattutto, operare per godere ogni giorno di prodotti freschi che non devono macinare chilometri per arrivare sulle nostre tavole. Si tratterebbe, ovviamente, di pianificarle in tutte quelle aree oramai urbanizzate, dove non è più così facile e scontato reperire prodotti genuini.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento