Aspiranti contadini cercasi: “Antiche Terre” disponibili per giovani progetti
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Quante persone con la vocazione per l’agricoltura e la vita rurale e, più in generale, quanti amanti della natura hanno un sogno, un’idea, un progetto, ma spesso non hanno lo spazio in cui realizzarlo? Basterebbe un terreno, un campo, una zolla… e quell’idea comincerebbe a radicare, il sogno diverrebbe un germoglio, il progetto realtà.
La scorsa primavera mi è stata segnalata da un paio di amici la possibilità di accedere ad un terreno in comodato d’uso. L’iniziativa si chiama “Antiche Terre” ed è stata ideata dalla signora Lia e dal marito Franco, proprietari di alcuni appezzamenti in Piemonte e in Toscana. Gli spazi comprendono vigneti ed uliveti ed alcune pertinenze utilizzabili per la lavorazione delle materie prime o per la conservazione degli attrezzi agricoli.
Lia e Franco queste terre le hanno ereditate, sono occupati nelle loro strade professionali, non hanno il tempo per dedicarsi alla terra ed i loro figli hanno intrapreso altri percorsi personali. Hanno però la sensibilità e l’acume di capire che quei terreni, di cui non vogliono privarsi per il valore affettivo ed il legame con il territorio d’origine che rappresentano, possono essere una risorsa se messi a disposizione di qualcuno. Ecco che viene loro l’idea: affidare quelle terre in comodato d’uso a chi abbia il desiderio e la volontà di prendersene cura.
Inizia così il passaparola attraverso internet ed accade l’inaspettato. Le richieste cominciano ad essere talmente numerose da mettere in difficoltà i generosi proprietari: evidentemente non immaginavano neanche loro un simile risultato! Lia e suo marito decidono così di creare un blog per la raccolta dei progetti: una scheda finanziaria, comprensiva del calcolo dei costi di avviamento ed un piano di rientro dell’investimento stimato, il curriculum del richiedente e naturalmente un progetto, tale da essere sostenibile nel tempo e in linea con le caratteristiche del territorio. Il requisito indicato dai proprietari è che il progetto assicuri l’adozione di metodi di agricoltura naturale. Nel mese di luglio, allo scadere del bando, le proposte raccolte sono 604! Qualcosa di incredibile… anche soltanto da gestire!
Per noi di Italia che cambia non ha certo dell’incredibile il richiamo alla terra, ma senza dubbio questa esperienza va segnalata per diversi aspetti. Molti dei richiedenti sono italiani emigrati che risiedono attualmente in altri Paesi, anche extraeuropei (Stati Uniti, Sud America, Burundi!!!). Ma che strano… l’Italia non era nota per essere il Paese dato per “spacciato”, che non ha più opportunità lavorative da offrire a nessuno e pertanto con un tasso sempre più crescente di cervelli in fuga?!
Altro dato sociologicamente interessante è la variegata composizione della domanda: per la maggior parte è costituita da giovani tra i 18 e i 35 anni, laureati nelle più disparate discipline (anche in ambito umanistico), tra loro vi sono precari o disoccupati ma anche cinquantenni in cerca di nuova occupazione. Una piccola percentuale di più giovani poco scolarizzati si propone, inoltre, per collaborazioni. Si presentano con progetti individuali e collettivi, in associazioni e, in piccola percentuale, cooperative già avviate.
Tutti aspiranti contadini? In realtà moltissimi sono i progetti di carattere sociale, che prevedono l’inserimento di lavoratori con minori opportunità (migranti, detenuti, disabili), o, accanto a quelle rurali, attività didattiche o trasversali, come l’allevamento (api, asini…) o coltivazioni innovative (bambù, aloe…), o, infine, progetti integrati con il territorio locale e l’ambiente per la promozione di stili di vita più sostenibili.
La terra è un preziosissimo patrimonio per l’intera collettività. Iniziative come quelle di Lia e Franco offrono un importante contributo per lo sviluppo di nuova occupazione, per la tutela del paesaggio e della biodiversità. Rappresentano azioni fattive di contrasto all’inquinamento e di lotta al degrado e alla cementificazione. Il comodato d’uso può rivelarsi anche un’ottima alternativa all’affitto o alla vendita e alla svalutazione cui spesso spinge l’ingenza dei costi da sostenere, in termini di tasse e di manutenzione, per un terreno che non viene più coltivato e dunque non rende.
L’iniziativa Antiche Terre ha avuto pertanto una certa risonanza anche tra i proprietari, alcuni dei quali si sono dimostrati interessati a valutare l’“adozione” dei progetti non assegnatari del bando, in altre Regioni (per chi fosse interessato i loro riferimenti e contatti si trovano nel sito).
Chi abbia un progetto e stia cercando uno spazio, chi voglia segnalare un terreno (privato o pubblico) e voglia metterlo a disposizione di proposte virtuose, può contattarci all’email unterrenosottoipiedi@gmail.com per poter contribuire alla divulgazione e all’attivazione di nuove simili iniziative ed esserne informato.
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