#viaggiareispirati 5: Turismo e sostenibilità
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Umbria - Turismo e sostenibilità è un binomio che si può declinare in tanti modi. Infatti, in questa quinta puntata di #viaggiareispirati, vogliamo proporvi una visita virtuale a tre strutture ricettive che, ciascuna a modo loro, interpretano questo concetto differentemente. Ognuna di esse fra l’altro rappresenta un’eccellenza e nel suo campo ha segnato il percorso in maniera pionieristica.
Forse non è un caso, ma si trovano tutte e tre in Umbria, regione che racchiude in pochi chilometri grandi innovazioni e antiche culture. Arroccato fra le montagne, in prossimità della località Frattucia, vicino a Terni, si trova il PeR, Parco dell’Energia Rinnovabile. Il nome lo descrive esattamente per quello che è: un incredibile esperimento di autosufficienza all’avanguardia dal punto di vista tecnologico.
Maurizio, Alessandro e Maria Chiara hanno portano avanti questo progetto per dimostrare che è possibile vivere in maniera del tutto sostenibile e resiliente, dando anche un esempio alla comunità, ma senza privarsi di comfort e benessere. La sperimentazione è il pane quotidiano del PeR, che è un centro divulgativo di livello nazionale: oltre a presentare le soluzioni tecnologiche e di risparmio energetico realizzate nella struttura, vengono organizzate tantissime attività rivolte alle scuole e agli adulti: dai corsi di scollocamento alle consulenze tecnologiche, fino agli eventi legati all’alimentazione, spesso basati sul locale presidio Slow Food, la fava cottora dell’Amerino.
La seconda struttura è invece dedicata alla promozione e, ovviamente, all’attuazione di un modello di turismo sostenibile, responsabile ed ecologico. Tribewanted si trova a Monestevole, nei pressi di Umbertide, ed è un nodo di una rete internazionale presente nei luoghi più esotici del mondo, dalla Sierra Leone alla Papua Nuova Guinea. L’obiettivo? Proporre una modalità di visitare questi luoghi che minimizzi l’impatto con l’ecosistema e la cultura locali.
A Tribewanted Monestevole, oltre a poter alloggiare nella pace e nella serenità delle colline umbre, ci si può integrare nella piccola comunità che vive presso la struttura. L’attività viene misurata rispetto a dieci parametri fondamentali: energia, acqua, cibo, rifiuti, impronta ecologica, istruzione, sanità, lavoro, felicità e sostenibilità economica. Ciascuno di essi viene attuato nella prassi quotidiana. Bioedilizia, autoproduzione, permacultura, ma anche imprenditoria sociale e decrescita sono le materie che studierete a Tribewanted!
Non ci spostiamo di molto e raggiungiamo le colline che sovrastano il lago Trasimeno. Qui, risiedono quattro ragazzi provenienti dalla città che hanno deciso di cambiare vita. Marta, Micheal, Matteo e Jacopo portano avanti da più di tre anni un progetto che, anche qua, è ottimamente presentato dal suo nome: Il Filo di Paglia. È evidente l’ispirazione a La rivoluzione del filo di paglia, l’opera dell’agricoltore giapponese Masanobu Fukuoka, che teorizzava e metteva in pratica l’agricoltura naturale, dove l’intervento umano è visto come un’intromissione nei processi della natura, che viene quindi lasciata libera di agire.
I quattro giovani gestori de Il Filo di Paglia – chiamato anche Fattoria Lara, il vecchio nome della struttura – praticano dunque un’agricoltura rispettosa dei ritmi e delle esigenze dell’ecosistema. Non si definiscono albergatori, ma accolgono con piacere chiunque voglia osservare la loro attività e magari decidere di prendervi parte con il lavoro manuale, il confronto e la discussione.
Resilienza, eco-turismo, agricoltura naturale. Ecco quindi declinato in tre modalità il concetto di turismo e sostenibilità. Tre strade per dare un senso profondo alla propria esperienza turistica, per tornare a casa con un bagaglio ancora più ricco e consistente di quando si è partiti.
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