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“Il ministero dell’Ambiente e la Conferenza delle Regioni si apprestano a varare il nuovo Piano di conservazione e gestione del lupo che, dopo ben 45 anni, consentirà gli abbattimenti di lupi e ibridi e renderà addirittura possibile dare la caccia e uccidere i cani vaganti, contro il divieto fissato per legge nel 1991″.
La denuncia arriva dalla Lav che critica duramente un piano “predisposto per la gestione del lupo, ma che di fatto sconfina nella gestione del randagismo, con la previsione di ‘soluzioni finali’ anche per i cani, cosa assolutamente vietata nel nostro ordinamento che riporta indietro l’Italia di mezzo secolo”.
Secondo quanto denunciano gli animalisti, nell’ultima bozza “non inviata ufficialmente alle associazioni, l’abbattimento di cani vaganti non si limita più alle sole ‘aree protette’ ma viene estesa anche alle aree rurali”.
Il documento “tecnico” – precisa l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) – è frutto di un lavoro comune tra il Ministero dell’Ambiente e l’UZI (Unione Zoologica Italiana), che, presentato alcuni mesi fa, è stato recentemente oggetto di revisioni in senso ulteriormente peggiorativo per gli animali.
“Ci risulta difficile pensare – continua l’ENPA – che il testo in oggetto sia il frutto di una semplice ‘svista’. I suoi estensori, infatti, o ignorano le normative italiane ed europee oppure vogliono ignorarle, visto che la normativa italiana esclude in modo tassativo la possibilità di abbattere animali d’affezione e quella europea prevede uno speciale regime di protezione per il lupo; regime presente nel nostro ordinamento interno. A nostro avviso, la ‘licenza di uccidere’ sembra l’ennesimo regalo agli allevatori negligenti e ai cacciatori”.
Ancora più sorprendente, sostiene l’ENPA, è il fatto che ad avallare tale progetto sia proprio il Ministro dell’Ambiente, il quale dovrebbe assolvere il proprio compito istituzionale di custode della natura e della biodiversità, invece di prefigurare massacri di animali. “Chiediamo al Ministro di tornare sui suoi passi e a Governo e Parlamento di esercitare le dovute pressioni contro un progetto che, se dovesse avere seguito, scatenerebbe fortissime tensioni sociali. Infatti, come noto, la stragrande maggioranza degli italiani e con essi il corpo elettorale, sono attenti e sensibili alla tutela degli animali, selvatici e d’affezione. Autorizzare massacri – conclude l’Enpa – rischia di essere una strategia politica suicida”.
E alla vigilia dell’incontro tra il Ministero dell’Ambiente e le Regioni durante il quale sarà discusso il progetto, l’ENPA preannuncia una vera e propria mobilitazione di massa in difesa degli animali, dell’ambiente, della biodiversità.
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