11 Gen 2016

CycloLenti in Cina: acci-denti!

Scritto da: CycloLenti

Mentre Marco si trova in Italia per riprendersi dopo l'incidente, la sua compagna prosegue il viaggio da sola. In questo articolo Tiphaine ci racconta il suo arrivo in Cina.

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L'autobus con i letti tra Almaty e Urumqi

L’autobus con i letti tra Almaty e Urumqi


Il 30 ottobre, ricevo una telefonata, corro in strada, Serik, l’agente che ha dei contatti al consolato cinese d’Almaty, mi consegna il passaporto al quale si è aggiunto un quarto visto: 30 giorni di permesso per la Cina! Circa 4.700 chilometri da percorrere per la traversata, ossia una media di 157km al giorno… davanti a me diverse opzioni:
a) fare del camion stop con la bici
b) rinnovare il visto in cammino e pedalarsela tutta
c) prendere un autobus o treno…

 

Comincia a fare seriamente freddo nei dintorni e poi ho l’appuntamento con Sophie, la mia amica francese, che mi raggiungerà a Chengdu l’8 novembre. Mi imbarco per 30 ore di pullman che mi eviteranno le steppe kazake e cinesi tra Almaty e Urumqi. L’autobus è dotato di letti a castello, ad ogni curva temo che si stacchino dalle pareti, scricchiolano ad ogni sobbalzo. È comodo anche se non posso allungare completamente le mie gambe, non è fatto per la taglia dei turisti europei!

 

Tutti sono curiosi di sapere che ci fa una ragazza tutta sola qua. Una kazaka tredicenne è fiera di poter tradurre, parla molto bene inglese. Mi interrogo sul motivo della suo viaggio in Cina e mi spiega tutto senza badare troppo a ciò che può o non può dire, in ogni caso nessuno ci capisce. Suo padre lavora laggiù e non può uscire dalla Cina perché non ha un passaporto e quindi tocca a lei rendergli visita.

In realtà gli uiguri (cinesi della regione di Urumqi) hanno più punti in comune con i kazaki che con i cinesi delle altre regioni e molti di loro hanno preso la cittadinanza kazaka (il Kazakistan non riconosce la doppia nazionalità). La situazione è rimasta bloccata per molto tempo perché il governo cinese non permetteva loro di avere un passaporto e quindi uscire dal Paese era vietato! Per fortuna da qualche settimana pare che la situazione sia cambiata. Immaginate che per tutta la vostra vita non possiate uscire dalla Francia (o Italia)…purtroppo questa è la situazione di molte persone nel mondo; speriamo che un giorno ogni individuo sia libero di circolare ovunque egli voglia.

 
Ecco la frontiera cinese tanto temuta da molti ciclisti. Saranno invece gli impiegati kazaki i più avidi, uno di loro mi isola dal gruppo dell’autobus e mi chiede 10 dollari senza alcun motivo…faccio finta di non capire e raggiungo gli altri senza voltarmi. Nihao, buongiorno Cina! L’alfabeto cirillico mi ha dato filo da torcere, ma se dopo cinque mesi di Asia Centrale arrivavo a indovinare qualche parola e a volte leggere perfino qualcosa, ora mi aspetta il massimo dell’incomprensione con la Cina e il suo cinese!!!

 

Urumqi dopo la tempesta di neve

Urumqi dopo la tempesta di neve


 
Urumqi, eccomi piombata nel bel mezzo di una città cinese di 2,3 milioni di abitanti, senza gps e senza neppure un vocabolario cinese… mi sento completamente impotente, perduta, ma che ci faccio qui? Perché ho continuato a viaggiare da sola? Non fare la scema adesso… In questo momento, lo confesso, sogno di avere uno smartphone che mi dica dove andare. Devo mantenere la calma, mi intrufolo nel primo ristorante che vedo, il tempo di riprendermi e recuperare le forze prima di rituffarmi in questa giungla metropolitana. Ordino un piatto a caso tra i caratteri cinesi… poco importa! È dura!!! Ho la bocca in fiamme!!

 

Prima missione, trovare una stazione, seconda missione (che si rivelerà un’ardua sfida) comprare una biglietto di treno con destinazione Chengdu per me e la bici. Non restano che dei “Standing Ticket” (ossia biglietti in piedi) per tutte le partenze della settimana. Uno “Standing Ticket” per 48 ore di treno cinese vuol dire:

 

  • Assistere al controllore che si muore dal ridere nel vedere il vostro “standing ticket” all’entrata del treno e poi impallidire quando realizza che andate fino al capolinea: Chengdu ;
    – Entrare in 100 in un vagone di 50 posti ;
    – Vedere un controllore cacciare fuori dei fili per sospendere gli zaini al portabagagli già stracarico ;
    – Ritrovarsi con dei cinesi gentili che fanno a rotazione affinché ognuno possa sedersi a turno prima su un “hard seat”, poi nel corridoio su dei bidoni o mini bidoni per i meno fortunati (i più esperti dello “standing ticket” portano da mangiarsi all’interno dei loro bidoncini-sedili) ;
    – Vedersi offrire delle piccole prelibatezze cinesi come zampe di galline sotto vuoto (non sono finte, sono veramente zampe di gallina) ;
    – Vedere delle mamme disperate che per 48ore tengono sulle gambe i loro bambini dai pantaloni aperti nella speranza che non innaffino nessuno al loro passaggio prima che possano accedere al bagno ;
    – Vedere che nessun passeggero scende alle fermate, mentre centinaia di altre persone aspettano sulla banchina per salire (dove li metteranno? Sulle nostra ginocchia?);
    – Immaginare quanti soldi sta guadagnando l’uomo che ha inventato le bustine di noodles istantanei. Ogni cinese di questo treno che mangia almeno ogni 5 ore va a riempirsi la ciotola di acqua bollente al samovar nei paraggi e ritorna, con varie acrobazie, al suo posto cercando di non bruciare le persone stipate nel corridoio ;
    – Finire con l’avere dei lividi alle gambe ogni qualvolta che uno del personale di bordo passa con il suo carrello ambulante per vendere qualsiasi specie di cibo non identificato al costo di mettere sotto due o tre cinesi al suo passaggio;
    – Aver fumato passivamente decine di sigarette (la finestra non si apre e loro fumano dappertutto) ;
    – Essere cullati a suon di rutti e scatarrate seguite da simpatici sputi (sì nel treno tutto ciò e sempre con le finestre chiuse!!)
    – Vedere la vicina di posto strapparsi un dente ciondolante e vittoriosa, mentre la bocca proietta sangue ovunque, gettarlo nella ciotola che funge da spazzatura che sta giusto davanti a me!

 

Il treno continua a riempirsi senza sosta

Il treno continua a riempirsi senza sosta


 

Il biglietto in piedi è una “fetenzia”!
 

Tiphaine

 

 

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