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L’impegno a tutela del territorio da parte del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi coinvolge anche chi, all’interno dell’area protetta, vive e lavora. L’Ente parco riconosce anche il ruolo delle attività umane per la tutela della biodiversità e del territorio, anche a presidio di valori culturali e paesaggistici.
Proprio queste ragioni il Parco ha promosso un programma per interventi di miglioramento e razionalizzazione indirizzato alle aziende operanti all’interno dell’area protetta, attraverso l’esecuzione di opere a ridotto impatto ambientale, destinate a mantenere le sistemazioni del terreno e l’esercizio delle tradizionali pratiche agronomiche.
Il bando per contributi alla gestione delle superfici agricole e alla prevenzione dei danni da parte della fauna selvatica è stato oggi prorogato nella speranza di poter assegnare l’intero ammontare delle risorse disponibili, come ricorda Luca Santini, presidente del Parco: “abbiamo prorogato la scadenza di questo bando che si pone il fine di sostenere le attività produttive all’interno del Parco coniugandole con le istanze di sostenibilità e conservazione ambientale, che sono istituzionalmente delegate a questo ente. Il mio invito accorato è quello di fare in modo che, in considerazione dell’ampia platea degli interventi finanziabili sia possibile assegnare l’intero ammontare della cifra stanziata.”
In particolare sono ammessi a contributo la realizzazione e il ripristino di opere di sistemazione idraulico-agrarie: muretti a secco, consolidamento con interventi di ingegneria naturalistica e sistemazione di smottamenti e fenomeni erosivi in genere. Un altro capitolo è rappresentato da piccoli progetti a scopo didattico-divulgativo e per la salvaguardia delle economie familiari: recinzioni per tutelare orti e campicelli di legumi, sostegno alla coltivazione della frutta e protezioni di animali da cortile. Si aggiungono la realizzazione di piccoli frutteti con l’utilizzo di vecchie varietà locali, opere di salvaguardia nei confronti dei danni da fauna selvatica e interventi di recupero e ripristino di habitat funzionali alla vita degli anfibi. Per ciò che concerne le infrastrutture di supporto all’attività di pascolamento sono finanziati abbeveratoi per il bestiame costituiti da vasche in pietra locale o realizzati in legno scavato e rifinito a mano, cisterne di accumulo destinate al loro approvvigionamento e aree drenanti, eseguiti in massicciata di pietra locale e cordolo in legname. Infine, sono previsti contributi per cancelli in legno a servizio delle attività di pascolamento.
Il personale tecnico è a disposizione per eventuali ulteriori informazioni. Le domande dovranno pervenire all’Unione dei Comuni Montani del Casentino entro il 29 gennaio.
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