Natale: come proteggere gli animali nei giorni di festa
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Le feste natalizie rappresentano per i nostri amici animali un momento di forte stress e potrebbero trasformarsi in un vero e proprio incubo. La direzione generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari ha realizzato cinque locandine, pubblicate sul portale del Ministero della Salute con raccomandazioni specifiche per proteggere cani e gatti in questo particolare periodo dell’anno.
“Gli animali domestici sono preziosi compagni di vita e occupano un ruolo fondamentale nella quotidianità di milioni di famiglie italiane. La loro cura, la tutela del loro benessere, la lotta all’abbandono e al randagismo rappresentano per noi un valore fondamentale. Le feste natalizie, che sono per noi un momento di gioia e condivisione, possono nascondere per loro qualche insidia o essere la causa di brutte avventure. E’ per scongiurare tutto questo che abbiamo pensato in modo specifico a fornire consigli e accorgimenti in grado di rendere il Natale un periodo felice anche per loro. Auguro a tutti, dunque, di trascorrere ‘feste felici con i nostri amici’ prendendo in prestito lo slogan che accompagna la nostra campagna per il benessere degli animali d’affezione” dichiara il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
Vediamo, punto per punto, quali sono i pericoli e i relativi suggerimenti da adottare per proteggerli.
Le decorazione natalizie possono essere potenzialmente pericolose. Chi condivide la propria casa con gli animali è consapevole di quanto questi siano attirati da fiocchi, nastri e giochi di luci. Attenzione, dunque, ai gancetti delle decorazioni dell’albero, alle palline in vetro e plastica dura, alle candele accese incustodite, alla neve artificiale che, se ingerita, può avvelenare i nostri compagni e ai cavi delle luci. Anche le piante vere, soprattutto, la bellissima Stella di Natale, legata a queste festività, è pericolosa; i suoi fiori vistosi e ammalianti potrebbero attirare il nostro amico a quattro zampe ma il suo succo lattiginoso, se dovesse essere ingerito o se dovesse entrare in contatto con le mucose dell’animale, potrebbe avvelenarlo. Se qualcuno ci dona questa pianta, ricordiamoci di posizionarla in un posto non raggiungibile.
Dopo aver addobbato la casa di tutto punto, inizia la corsa ai regali. Se i bambini, nella letterina di Natale, chiederanno un animale, sia esso un cane, un criceto, un coniglio, una tartaruga o un gatto, non assecondiamoli, comprandogli un cucciolo o un esemplare adulto. Gli animali provano emozione e sentimenti , non solo giocattoli ma esseri senzienti con specifiche esigenze etologiche, pertanto hanno dei diritti che noi umani non dobbiamo assolutamente calpestare. Se siamo convinti, però, che il bambino o l’adulto desidera veramente un compagno a quattro zampe ed è consapevole che ne sarà responsabile per tutta la vita, possiamo esaudire il suo desiderio, rivolgendoci a un canile, gattile o rifugio per criceti, topi, ratti e conigli. Il nostro gesto potrà cambiare la vita almeno a un animale che finalmente riceverà attenzione, amore, cure e calore dalla famiglia adottiva.
Conclusi gli acquisti, i nostri pacchetti, di varie dimensioni e colori, verranno, a questo punto, posizionati sotto l’albero fino alla sera della vigilia, giorno in cui, ci riuniremo insieme ad amici e parenti per festeggiare il Natale. Le nostre tavole saranno, allora, apparecchiate a tema e arricchite con pietanze (meglio se vegan) invitanti e diverse. Nei giorni di festa, i più “deboli” si lasceranno convincere dagli sguardi languidi dei cani e gatti, che, posizionandosi sotto la tavola, cercheranno di rimediare qualche bocconcino gustoso o quantomeno diverso dalla propria pappa quotidiana. Qualche piccolo strappo è concesso purché sia una piccola eccezione; è sconsigliatissimo, però, dare agli animali cibi speziati, conditi, piccanti, dolci e cioccolata, soprattutto quella fondente. Può, quest’ultima, essere velenosa per i cani e i gatti? La risposta è sì. La componente tossica per gli animali presente nel cioccolato si chiama teobromina. Evitare anche di dargli i classici dolci natalizi come panettone e pandoro, la frutta secca e l’uvetta. Attenzione anche a eventuali avanzi e ossicini; se i nostri rifiuti rimaranno incustoditi e a portata di mano dei nostri amici animali, non faremo altro che invitarli a saccheggiare la spazzatura, attratti dai mille “odori” provenienti dai sacchetti.
Se riusciamo a sopravvivere sia noi sia i nostri animali ai ricchi pranzi natalizi e arrivare indenni al Capodanno, c’è un altro ostacolo grandissimo da superare insieme ai nostri amici a quattro zampe: i botti di di fine anno! Tranne qualche sindaco “illuminato” e sensibile come Massimo Bergamin, sindaco di Rovigo, che ha vietato per 48 ore fuochi d’artificio, petardi e botti, anche nelle aree private, e Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, che ha firmato l’ordinanza per vietare i botti a Capodanno, non solo in centro ma su tutto il territorio comunale, per festeggiare in modo più sicuro, nel rispetto di persone e animali, nelle altre città della penisola saremo costretti ad assistere ad un crescendo di spari, botti e fuochi che avrà termine il 1 gennaio, mietendo vittime animali di tutte le specie.
Gli animali domestici e selvatici, avendo una sensibilità ai rumori più sviluppata rispetto alla nostra, possono morire a causa dello spavento, perdere l’orientamento o scappare in preda al panico, con conseguente pericolo di investimento o di smarrimento. Come possiamo proteggerli? Evitiamo di lasciarli soli, portiamoli a guinzaglio, non lasciamoli in giardino o sul balcone, cerchiamo di minimizzare i rumori chiudendo finestre, porte e tende, accendiamo radio e tv, cerchiamo di distrarli facendoli giocare, ma senza rivolgersi a loro con un tono diverso da quello abitualmente usato per non impaurirli maggiormente ancorà di più. Infine, se il nostro amico è cardiopatico, consultiamoci con il nostro veterinario di fiducia.
Ultimo consiglio da parte del Ministero della Salute: il trasporto degli animali. Se decidiamo di andare in vacanza in questo periodo dell’anno, dobbiamo prima di tutto scegliere una struttura ricettiva che accolga il nostro compagno, informarci se il luogo prescelto richieda particolari obblighi sanitari, documentarci sui regolamenti previsti dalle compagnie aeree, marittime o ferroviarie, e munirci di trasportino o rete per metterli in sicurezza.
Non dimentichiamoci, infine, se accogliamo un animale in casa, di fargli mettere dal nostro veterinario il microchip (obbligatorio per legge), il codice a 15 cifre, che permette agli ambulatori e alle Asl veterinarie di risalire in brevissimo tempo al tutore dell’animale. È davvero un prezioso aiuto in caso di smarrimento per ricongiungerci in breve tempo al nostro compagno di vita non umano!
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