Io faccio così #99 – Riscaldarsi e ridurre l’inquinamento: le stufe ecologiche di Karniafire
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Udine, Venezia - Il tema delle emissioni è protagonista in questi giorni per l’apertura della Conferenza delle parti Onu sui cambiamenti climatici. Mentre i “grandi” si riuniscono, la storia di Mario Morassi e della sua azienda produttrice di stufe, la Karniafire, dimostra che uno sfruttamento intelligente delle risorse è possibile.
Mario è un uomo molto versatile, racconta che nella sua vita ha ricevuto sempre una grande quantità di stimoli ed è stato capace di seguirli e ottenere buoni risultati. Mario è un congegnatore meccanico, sa disegnare e fabbricare oggetti meccanici e nel 2005 decide di avviare l’azienda di cui è attualmente gestore. Oggi grazie al passaparola e alla qualità dei suoi prodotti è diventato un punto di riferimento nella zona di Tolmezzo (in provincia di Udine), dove risiede e lavora.
Alla base della sua filosofia di produzione c’è la consapevolezza che la natura ci offre tutto ciò di cui abbiamo bisogno a condizione di rispettarne gli equilibri. Per produrre energia il legname è un combustibile molto valido, pulito e rinnovabile oltre che disponibile ad un costo molto inferiore rispetto ai fossili.
Le stufe a legna disegnate e costruite da Mario nascono con l’idea di sfruttare al massimo l’energia della fiamma, riscaldandosi in poco tempo e trattenendo invece molto a lungo il calore accumulato rilasciandolo a poco a poco nel tempo. Questa caratteristica tocca un altro tema chiave per la lotta ai cambiamenti climatici: è sato infatti calcolato che un piano di efficientamento energetico su larga scala potrebbe incidere sulla riduzione delle emissioni di CO2 con una percentuale del 40%.
Grazie a questa capacità di ottimizzare la produzione di calore grazie al suo mantenimento nel tempo, la quantità di combustibile necessaria è molto minore rispetto ai caloriferi tradizionali. Una stufa dell’azienda Karnafire è insomma un investimento: il costo iniziale dell’acquisto è più alto ma permette di risparmiare molto sul legname e di ripagare in tempi brevi la spesa più ingente. Inoltre, l’impatto ambientale che produce questa tecnologia è ridotto al minimo. La quantità di CO2 prodotta con la combustione del legname non è superiore a quella che produrrebbe la pianta stessa nel processo di decomposizione.
“Questo tipo di prodotto riesce ad andare incontro anche alle generazioni più giovani” – spiega Mario Morassi – “che stando molto meno a casa non possono permettersi di passare troppo tempo ad aspettare il processo di accensione della stufa”. Il leader della Karniafire racconta che i suoi clienti sono soddisfatti e affezionati. “Un giorno una signora è venuta da me dicendomi che aveva cambiato già quattro stufe e che non avrebbe accettato l’ennesima delusione”, ricorda Morassi. “Ebbene, quella signora è rimasta talmente soddisfatta che ogni anno, al momento della raccolta, ancora mi omaggia regalandomi i fagioli della sua terra”.
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