Montemignaio Sviluppo: aspettando il Natale
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Montemignaio è un piccolo comune dell’Alto Casentino, immerso nella foresta di castagni, faggi e conifere del Pratomagno. Poco più di 600 abitanti, una piccola comunità appenninica che, come spesso accade in questo territorio, aumenta nei mesi estivi quando arrivano gli “abitanti di un tempo”.
Oltre ad uno splendido paesaggio, a boschi, fiumi, castelli, mulini, il paese offre il silenzio e la lentezza della montagna, il contatto con la natura, aria pulita e relazioni realmente umane, come è più facile costruire in una piccola comunità, un cibo sano e locale e tradizioni importanti.
Matteo si è trasferito qui da Genova nel 2013 proprio in cerca di uno stile di vita diverso dalla città, più lento e a contatto con la terra, le persone, i valori della solidarietà che una comunità può offrire. “Qui ci sono pace e tranquillità, una vita comunitaria, nella quale tutti si prendono cura di tutti, una vita priva dei ritmi caotici della città. Le stagioni sono scandite dai colori della natura. Ci sono anche tutte le comodità essenziali di cui si ha bisogno per vivere bene, servizi e collegamenti con le città vicine. Perché mai qualcuno dovrebbe desiderare di vivere nelle grandi città quando si ha la possibilità di vivere in posti incontaminati che fanno bene alla salute e alla mente?“
Grazie anche alla visione di Matteo, neo abitante e nuovo farmacista del paese, è pian piano cresciuto un progetto che a maggio di quest’anno si è formalizzato con la costituzione dell’associazione di volontariato “Montemignaio Sviluppo” con l’obiettivo di promuovere il territorio non solo da un punto di vista turistico ma prima di tutto sociale ed economico. “La conoscenza del paese non vuole essere fine a sé stessa, l’idea è di far scoprire veramente come si vive in un paese di montagna, in ogni stagione, mettere in risalto i benefici di questo stile di vita. Stimolare la curiosità verso la vita di campagna e i suoi vantaggi economici, sociali, di benessere” Uno stile di vita sostenibile, basato su un’economia del “tu”, sulle relazioni prima che sul denaro.
E’ nato così il progetto di “popolamento” Andare a vivere in campagna: a Montemignaio, mettendo in rete chi affitta e vende case nel comune. “Qui si possono possedere animali da compagnia senza che i vicini si lamentino. Si può avere terreno in abbondanza per coltivarsi un orto casalingo. Vivere in campagna dà più facilmente accesso all’agricoltura biologica per un sano nutrimento. Qui generalmente si tiene ancora la porta aperta o con la chiave nella toppa quando si è in casa, cosa che in città io mai avevo visto. Tra l’altro questo è un posto eccezionale per crescere dei bambini sia per a presenza di una scuola basata sul metodo montessoriano e “senza zaino” sia perché possono andare in giro liberamente senza i rischi della città. Il costo della vita in campagna è notevolmente ridotto che in città, dai costi delle case, alle tasse, ai prodotti che spesso si riescono a comprare direttamente da chi li produce.” Questi sono solo alcuni dei vantaggi della vita di campagna.
Accanto a questo l’associazione ha un altro ambizioso progetto di coworking riguardante la creazione di un consorzio dei produttori di Montemignaio, che raggruppi agricoltori , allevatori e artigiani con residenza o sede legale in Montemignaio al fine di creare degli spazi comuni di lavoro e gestire un marketing e una promozione del marchio condivisa. “La condivisione è uno dei valori basilari del cambiamento che stiamo vivendo nel nostro Paese. Il coworking è un modo di intendere il lavoro prima che una mera possibilità di risparmio economico. La nostra società si sta evolvendo e, seppur faticosamente, stiamo passando da una Money-Centered-Economy a una human centered society, cioè da una economia basata meramente sul denaro a una società basata sull’uomo.”I coworking possono essere spazi per facilitare la crescita economica, perché oltre alla condivisione di spazi si possono condividere idee, relazioni, servizi e sostenersi vicendevolmente.”
Le tradizioni sono per Matteo, che è anche il presidente dell’associazione, il punto di partenza, sono le tradizioni ed i valori a creare la comunità. E’ la storia ad integrarci e a dirci anche “come saremo”, è importante capire come rimetterle in gioco, come riqualificarle.
E’ per questo che nasce il grande evento “Aspettando il Natale”, quest’anno alla seconda edizione. “E’ una vetrina per il paese e per i suoi progetti, promuove turisticamente il territorio e fa conoscere i prodotti e le qualità del Casentino, dando grande risalto alle tradizioni e ai costumi, in particolare a quelli legati alla tradizione rurale che contraddistingue da sempre questa terra. E’ una festa delle tradizioni, dell’essere casentinese, in cui riscoprire il “come si faceva ed il perché”, dal ciclo della castagna con la riapertura di vecchi mulini e seccatoi, alla carbonaia, al pane cotto nel forno per la comunità, e iniziare ad immaginare il futuro partendo dal passato. Accanto alle dimostrazioni c’è la fiera mercato con prodotti enogastronomici e artigianali a km zero che ci parlano già del presente e del futuro.”
“Il tema del Natale è anche strettamente correlato alla tradizione locale della coltivazione di abeti rossi e bianchi. Una coltivazione tipica del Casentino e di Montemignaio in particolare, dove risiedono molte aziende aderenti al “Consorzio per la Valorizzazione dell’Albero di Natale del Casentino”. E’ un’attività vivaistica di alto profilo ecologico, che rispetta l’ambiente, qui l’abete è nel suo ambiente naturale e non necessita di cure particolari. Inoltre contribuisce a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline e dei terrazzamenti altrimenti abbandonati.”
Lo scorso anno la prima edizione ha avuto un grandissimo successo, richiamando migliaia di persone a Montemignaio.
L’appuntamento è per sabato 28 e domenica 29 Novembre, per il programma completo clicca qui.
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