8 Ott 2015

Io faccio così #91 – Vivere in campagna: “Ecco come mi autocostruisco la vita”

Scritto da: Alessandra Profilio

Creatività rurale, ricerca naturale, bioedilizia ed educazione dei figli a contatto con la natura: ecco tutto ciò che caratterizza la vita di Francesco da quando ha deciso di cambiare direzione, vivere in campagna e autocostruirsi la propria esistenza

Salva nei preferiti

Abruzzo - Abbiamo incontrato Francesco D’Ingiullo nella casa di campagna a Palmoli, in provincia di Chieti, dove ormai da diversi anni vive con la compagna ed i due figli. Creatività rurale, ricerca naturale, bioedilizia ed educazione dei figli a contatto con la natura: ecco tutto ciò che caratterizza la vita di Francesco da quando ha deciso di cambiare direzione, vivere in campagna e autocostruirsi la propria esistenza.

“Da piccolo, fino a 6 anni, ho vissuto in campagna, poi per 13 anni in città a Chieti e in seguito mi sono trasferito a Roma, dove ho studiato per un anno. Lì ho capito chiaramente che la città non faceva per me”. È stato allora che Francesco ha deciso di lasciare l’università e di partire per la Germania, dove per un anno si è dedicato al volontariato in una casa famiglia che ospitava figli di genitori separati, di un paesino di 1200 abitanti circondati dai boschi.

Proprio durante questa esperienza, in quel luogo, Francesco ha intravisto la direzione che avrebbe dato alla sua vita. “Ho capito così che dovevo tornare alla natura e alla campagna. Allo stesso tempo in quel periodo ho avuto modo di prendere consapevolezza dei danni che possiamo fare ai bambini, legati alla nostra società e alla scuola”.

ingiullo2

Daniel Tarozzi intervista Francesco D’Ingiullo

In Germania Francesco ha anche conosciuto quella che poi sarebbe diventata la madre dei suoi figli. Insieme hanno deciso di intraprendere un percorso che li ha portati ad imparare le attività manuali e apprendere conoscenze legate alla vita di campagna, all’agricoltura e all’autocostruzione.  “Da questo punto di vista – ci confessa Francesco – 13 anni di scuola non mi hanno insegnato nulla. Mio figlio che ha otto anni conosce già tantissime cose sulle piante, imparate senza stare seduto in un banco”.

Girando e studiando Francesco e la compagna hanno scoperto la permacultura, conosciuto molte persone che hanno insegnato loro come vivere in campagna in modo ecologico, in che modo trasformare i prodotti della terra e come riconoscere le erbe spontanee. “Negli ultimi anni ho notato un aumento di sensibilità verso alcune tematiche e molto interesse per il recupero di attività manuali. Io ho imparato molto dagli anziani”.

“Ho scoperto alcune cose che avrebbero potuto semplificarmi la vita, facendomi vivere in modo più ecologico, con un minor impatto ambientale”. Francesco sperimenta tecniche di coltivazione naturale, intreccia cesti e costruisce in terra cruda, paglia e legno. Da quando è arrivato a Palmoli, si è concentrato infatti sull’autocostruzione, a partire dalla casa in cui vive con la sua famiglia, realizzata in legno e terra cruda. Grazie ad un forno solare, autocostruito, e ad un fornello solare, Francesco e la sua famiglia non hanno bisogno di ricorrere al gas per molti mesi l’anno.

ingiulllo4 “Quando impari da autodidatta riesci poi a trasmettere molto più facilmente quanto imparato”. Oggi Francesco tiene infatti laboratori di cesteria, realizzazione di sandali e autocostruzione in terra cruda a Palmoli e in giro per l’Italia.

“Viviamo di questo. Avendo la casa e autoproducendo il cibo non abbiamo bisogno di molti soldi.  Costruendo la nostra vita io e la mia compagna abbiamo scelto dei lavori che ci permettessero di passare la giornata insieme, non di ritrovarci la sera, soltanto per dormire”.

“L’aspetto più stimolante della nostra vita è vedere i bambini crescere a contatto con la natura. In questo modo sviluppano al massimo la curiosità e di conseguenza imparano tantissime cose”.

Con questa consapevolezza, Francesco da alcuni anni lavora per informare su un modo nuovo di crescere i piccoli, centrato sull’affermazione della Vita e della Natura. Ha scritto vari articoli sull’importanza di rispettare le aspettative naturali dei bambini e da anni lavora per la diffusione della Scuola Familiare, ha organizzato diversi incontri su questo tema e collabora all’interno della Rete Italiana per l’Educazione Familiare. “La scuola non rispetta i bisogni naturali dei bambini: le nostre famiglie vogliono riappropriarsi del proprio tempo”.

Nota
Intervista realizzata nel febbraio 2013 da Daniel Tarozzi nel corso del suo viaggio in camper alla scoperta dell’Italia che Cambia.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Sarah Zordan, l’ex manager che fa coaching in mezzo ai campi di lavanda
Sarah Zordan, l’ex manager che fa coaching in mezzo ai campi di lavanda

Con il progetto “In viaggio da sola”, Diana Bancale esplora e racconta il mondo
Con il progetto “In viaggio da sola”, Diana Bancale esplora e racconta il mondo

Francesco Damiano: l’Indiana Jones Napoletano che “racconta le meraviglie della sua terra”
Francesco Damiano: l’Indiana Jones Napoletano che “racconta le meraviglie della sua terra”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Il boom dei fast food e la fine dell’identità – INMR Sardegna #58

|

Smartphone, pc, elettrodomestici: ripararli è possibile con “The Restart Project” – Soluscions #4

|

Terapie psichedeliche: una soluzione ancestrale ai disturbi mentali?

|

Il futuro del vino tra crisi climatica e innovazione

|

Dalla crisi ecologica alla disumanizzazione delle guerre, l’amore è la risposta

|

Lo storyteller dell’acqua Zach Weiss e il nuovo paradigma per mitigare clima, siccità e alluvioni

|

Tyrrhenian Link: “La nostra lotta continua oltre lo sgombero del presidio degli ulivi”

|

Luana Cotena e il suo concetto rivoluzionario di capo d’abbigliamento

string(9) "nazionale"