28 Ott 2015

Agricoltura sociale e disabilità: il progetto “Evergreen Fare impresa”

Scritto da: Eleonora Lazzaro

“Evergreen Fare Impresa” è un progetto di floricoltura e agricoltura sociale supportato dal comune di Lerici (in provincia di La Spezia) e dalla Fondazione Manlio Canepa. Tra i principali obiettivi vi è quello di costituire un contesto sociale e lavorativo in cui si possano inserire le persone con disabilità e, all'interno di una dinamica cooperativa, possano essere valorizzate le competenze di ogni persona.

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Avviare un percorso di acquisizione di competenze nell’ambito della floricoltura e dell’agricoltura. Con questa finalità prende il via nel 2008 il progetto “Evergreen Fare Impresa” che coinvolge una decina di persone con disabilità del territorio della provincia di La Spezia. Il progetto nasce grazie ad un contributo della Provincia di La Spezia, alla volontà della Fondazione Manlio Canepa e del comune di Lerici, in partenariato con le cooperative che gestiscono il progetto.  Grazie agli educatori che indirizzano il lavoro del gruppo e ad esperti del settore agricolo, vengono valorizzate le competenze di ognuno.

 

 

Agricoltura sociale per una una società più equa e collaborativa

 

“L’agricoltura sociale (AS) valorizza l’agricoltura multifunzionale nel campo dei servizi alla persona e si caratterizza per legare la produzione di beni e servizi tradizionali alla creazione di beni e reti informali di relazioni. Accanto alla produzione di prodotti alimentari e servizi tradizionali dell’agricoltura, l’AS interviene a sostegno della produzione di salute, di azioni di riabilitazione/cura, dell’educazione, della formazione, dell’organizzazione di servizi utili per la vita quotidiana di specifici gruppi di utenti, nonché nella creazione di opportunità occupazionali per soggetti a più bassa contrattualità …”
(Manifesto dell’Agricoltura Sociale – Progetto Social Farming – Uni Pisa).

 

La redistribuzione dell’economia su scala mondiale e la progressiva scarsità delle risorse naturali, hanno prodotto un movimento di mutamento nell’organizzazione dei processi di produzione e distribuzione dei valori economici nella nostra Società.
Allo stesso tempo, la crisi ambientale impone la riflessione su un uso responsabile delle risorse naturali, che assicuri una gestione equilibrata del territorio non urbanizzato, per salvaguardare l’uso della terra e prevenire le possibili crisi che potranno derivare da una rinnovata difficoltà di accesso al cibo.

 serra e panorama

 

La mobilizzazione dai territori di nuove risorse, materiali ed immateriali, vecchie e nuove, specialistiche e non, si realizza attraverso processi di innovazione sociale volti a generare una crescita inclusiva, intelligente e sostenibile (EU 2020) e pensare a risposte di migliore tenuta sociale rispetto ai bisogni esistenti. Alla base di percorsi di innovazione sociale c’è un diverso coinvolgimento della società civile, della responsabilità delle imprese, ma anche un diverso modo di operare delle pubbliche amministrazioni, come dei soggetti istituzionali.

 

In questa rinnovata capacità di coinvolgimento attivo, l’ipotesi da costruire è quella che parte dall’organizzazione di sistemi di economia civile, dove l’interdipendenza e le relazioni di comunità (la core economy) divengono meccanismi di supporto al funzionamento di mercati più etici e di uno Stato meno paternalistico e gerarchico e più collaborativo e aperto al confronto, nelle Istituzioni centrali come in quelle locali.

 

 

Il progetto “Evergreen Fare Impresa”
“Evergreen” nasce dalle attività del Centro Diurno Antares di Lerici (SP), nel 2007 come percorso formativo. Si concretizza poi in un contesto pre-lavorativo protetto per persone con disabilità, orientato esattamente in questa direzione: nato come progetto formativo nell’ambito della floro e ortocultura, diventa nel 2011 una struttura florovivaistica alla Serra di Lerici, con annessi terreni agricoli coltivati a ortaggi e alberi da frutto, grazie all’Amministrazione Comunale di Lerici (SP) e la Fondazione Manlio Canepa O.N.L.U.S.
Le cooperative sociali C.O.C.E.A. e Lindbergh, proseguono la gestione del progetto che accoglie persone con disabilità dei distretti sanitari 17, 18 e 19 della Regione Liguria.

 luca e stefano

 

La scansione temporale del progetto e la sua attuazione avviene su base stagionale, permettendo a chi ne prende parte di affrontare il lavoro di semina, cura e raccolta in base a carichi orari personalizzati. Le serre e il terreno agricolo adiacente sono gestiti in funzione delle richieste di mercato, ma anche in modo attento rispetto alle diversità delle persone coinvolte. Tutti gli utenti, i borsisti e gli operatori hanno ormai acquisito sufficienti competenze sulle specifiche mansioni di volta in volta assegnate.

 

L’attività che si sviluppa durante tutto l’anno, si svolge 5 giorni la settimana, sia in serra che presso alcuni mercati di settore per avviare la vendita dei prodotti coltivati, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30.
La struttura florovivaistica e gli orti accolgono gli utenti del progetto e diverse persone in regime di borsa lavoro, come percorso di acquisizione delle competenze pre-lavorative e lavorative specifiche per il settore. Molte sono poi le collaborazioni con le scuole per i progetti di alternanza scuola-lavoro per studenti con disabilità e non (nello specifico con l’Istituto Agrario di Sarzana -SP-), o con le scuole elementari per i progetti legati all’attività di “serra didattica” che in primavera e in autunno accoglie i bambini che vengono seguiti nei vari laboratori dagli educatori e dalle persone con disabilità. Quotidianamente tutti vengono supportati da operatori/educatori esperti, da operai giardinieri del Comune di Lerici, costituendo in tal modo un’efficace rete fra le diverse istituzioni preposte (Servizi Sociali del comune e Asl).

 al lavoro a lerici

 

La terapia occupazionale

 

La terapia occupazionale (definita anche ergoterapia) è una disciplina riabilitativa e conseguentemente una professione centrata sullo sviluppo e il mantenimento della capacità di agire delle persone. Contribuisce al miglioramento della salute e della qualità di vita. Facilita la partecipazione alla società permettendo di prendere parte alle attività quotidiane. (ASE, 2011)
La modalità del laboratorio occupazionale permette di confrontarsi con un’attività molto vicina a quella lavorativa anche a chi non è in grado di affrontarla in autonomia (attraverso ad esempio una borsa lavoro, un tirocinio o un progetto di formazione in situazione), poiché in un contesto protetto e supportati in modo adeguato alle diverse necessità, si ha la possibilità di imparare a sostenere le proprie responsabilità e a svolgere compiti e mansioni assegnati rispetto ai ruoli, con impegno e coinvolgimento, mettendo a frutto le proprie potenzialità.

 

Gli obiettivi principali della Terapia occupazionale sono:
– Aumento della percezione positiva di sé come individuo attivo e produttivo, utile nel suo ruolo sociale, con un conseguente recupero dell’autostima.
– Facilitazione del lavoro di gruppo nella concretizzazione del pensiero: “quello che faccio io sommato quello che fai tu e che facciamo assieme, diventano un prodotto completo e di valore”.
– Ampliamento della capacità attentiva e dell’assunzione di responsabilità nella presa in carico, con ruoli specifici, di tutto ciò che inerisce gli strumenti e il materiale necessario per il lavoro.
– Conferimento di competenze spendibili nel mondo del lavoro o del pre-lavoro in contesti protetti.
– Miglioramento delle competenze relazionali con persone conosciute e nella presentazione di sé con chi non si conosce.

 serra

 

I vantaggi dell’attività agricola

 

L’attività agricola, molto efficace per chiunque, lo è soprattutto per coloro che hanno degli svantaggi: la possibilità di stare all’aria aperta, di veder crescere una pianta e raccoglierne i frutti è sicuramente positiva. Altro fattore di beneficio è quello di lavorare in un contesto che ha a che fare con tempi biologici. I tempi con cui si sviluppano i processi di produzione agricola sono molto lunghi rispetto ad altri settori lavorativi. La relativa “lentezza” dei cicli di produzione agricoli rende il settore Primario un ambito nel quale i ritmi di lavoro non sono quasi mai incalzanti; consente di poter modulare la “velocità” di esecuzione delle varie operazioni e anche di fermarsi, di concedersi pause, senza compromettere la qualità del prodotto finale.

 

 

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