Il patrimonio siamo noi!
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La crisi, affermava Einstein, “è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.”
La crisi ci invita anche a (ri)guardare dentro e intorno a noi, a guardare vicino e a riconoscere ciò che abbiamo e da cui partire o ripartire. Il cambiamento positivo parte da qui, non può prescindere da quello che è stato e che è e dalla sua salvaguardia.
L’Ecomuseo del Casentino, rete di spazi espositivi, testimonianze ed esperienze culturali diffuse nella valle a stretto contatto con le comunità locali, e la Mediateca-Banca della memoria del Casentino, che si occupa della raccolta e della conservazione delle tradizioni e della memoria orale ed immateriale del territorio, si dedicano da anni a questa salvaguardia.
Con IL PATRIMONIO SIAMO NOI! Ecomuseo e Banca della Memoria invitano le comunità a locali, gli enti, le associazioni a collaborare ancor di più alla conservazione di questo patrimonio che costituisce la base dell’identità comune.
Il patrimonio è infatti inteso “come eredità, come bene comune da tutelare, valorizzare e trasmettere”, è qualcosa che “riguarda da vicino ciascuno di noi”, del cui sviluppo siamo tutti responsabili.
Come partecipare?
Promuovendo interventi di recupero o di ripristino di aspetti del patrimonio locale (prendendosi cura di fonti, sentieri, tradizioni…)
Segnalando “tesori viventi”, testimoni portatori di sapienze e memorie da custodire attraverso interviste che andranno ad arricchire l’archivio della Banca della Memoria.
Una collaborazione tra pubblico e privato per rinforzare ancora la rete esistente e creare insieme progetti, azioni concrete, promuovere momenti di confronto scambio e comunicazione anche in vista della realizzazione di un Atlante del patrimonio immateriale del Casentino.
“Un censimento del patrimonio immateriale del Casentino, una raccolta di quei valori intangibili, e per questo ancora più delicati e soggetti a scomparsa, che concorrono alla definizione dell’eredità culturale del territorio: modi di dire, modi di fare, ritualità, storie, leggende, tradizioni” che si realizzerà attraverso un laboratorio aperto in cui la popolazione è chiamata a svolgere un ruolo attivo nel riconoscimento dei valori dell’eredità culturale.
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