9 Lug 2015

La danza di Sylvie Guillem, “l'arte è un veicolo di consapevolezza”

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

Non è semplice accettare l’idea di non vederla più danzare. Nonostante i 50 anni, la sua forma fisica è strepitosa […]

Salva nei preferiti

Non è semplice accettare l’idea di non vederla più danzare. Nonostante i 50 anni, la sua forma fisica è strepitosa così come la sua capacità interpretativa. Stiamo parlando di Sylvie Guillem, un’artista, una danzatrice, il cui nome non dovrebbe essere noto solo agli amanti del balletto e della danza in genere, ma anche a chi con questo mondo non ha molto a che vedere. Sì, perché Sylvie Guillem è l’esempio in carne ed ossa di come l’arte e lo spessore artistico ed umano coincidano e possano fare la differenza su un palcoscenico e nella vita.

 

Bye_Life in Progress_TEATRO COMUNALE DI MODENA, Choreographer; Mats Ek, Dancer; Sylvie Guillem Composer ;Ludwig van Beethoven (Piano Sonata Op. 111, Arietta; Recording played by Ivo Pogorelich) Set & Costume Designer; Katrin Brännström Lighting Designer

 

Dopo una carriera strepitosa, al compimento del 50° anno lo scorso febbraio, Sylvie Guillem ha iniziato a marzo 2015 una lunga tournée, che si concluderà a Tokyo il prossimo dicembre, con cui vuole salutare tutti i suoi fan e i suoi ammiratori. Ha deciso di lasciare le scene con uno spettacolo in cui riunisce intorno a sé i coreografi con cui, negli ultimi anni, ha maggiormente collaborato: Mats Ek, William Forsythe, Akram Khan, Russell Maliphant.

 

L’abbiamo vista in scena per l’ultima volta lo scorso 5 luglio al Teatro Carlo Felice di Genova. Teatro gremito, applausi infiniti e tanta commozione nel cuore e negli occhi di molti. Un collage di coreografie che intrecciano stili diversi, poeticità, curiosità e tanta voglia di andare oltre la propria disciplina, la propria abilità. Tutto in linea con lo stesso titolo dello spettacolo “Life in progress”!

 

Ma al di là della bravura suprema di questa danzatrice – non stiamo qui neanche ad elencare i suoi innumerevoli successi – tanto apprezzata e tanto criticata per le scelte e il coraggio dimostrato in anni in cui era abbastanza insolito un atteggiamento di assoluta indipendenza e intraprendenza come il suo, cos’è che veramente affascina di questa artista? Cosa le rende così tanto popolare agli occhi di un pubblico mondiale? Al di là dei tecnicismi utili ai critici e agli amanti della danza in merito all’interpretazione di un balletto di repertorio o di una coreografia contemporanea, quale può essere l’importanza di persone come Sylvie Guillem per il grande pubblico?

 

Sylvie Guillem è una donna impegnata nell’arte, ma soprattutto nella vita, impegnata in prima linea per la tutela dell’ambiente e la lotta contro “l’assurdità di un mondo suicida, ignorante, avido e sanguinario”. Durante un’intervista qualche anno fa mi disse: “attraverso la danza, la musica e l’arte in genere si possono veicolare messaggi di consapevolezza, e si può essere da esempio per gli altri.

 

Here & After_Life in Progress_TEATRO COMUNALE, Here & After, Choreographer; Russell Maliphant, Lighting Designer; Michael Hulls, Composer; Andy Cowton, Costume Designer; Stevie Stewart, Dancers Sylvie; Guillem, Emanuela Montanari

L’arte è la vita, fa parte dell’essere dell’umano, è tutto. L’arte prende ispirazione dalla natura, con le emozioni che noi sentiamo e proviamo… Il cambiamento è aprire gli occhi anche agli altri. Noi non siamo il centro di tutto, siamo parte di un tutto che ha bisogno di un equilibrio e se ci comportiamo e pensiamo di essere superiori rispetto alle cose intorno a noi è finita. Stiamo facendo danni terribili. Non è giusto che solo una piccola parte dell’umanità, considerata spesso terrorista o fanatica, provi a salvare l’altra grande parte del mondo. Tante persone non vogliono rendersi conto, non vogliono vedere e questo mi fa molto arrabbiare. Non vogliono sentirsi dire che le proprie scelte non sono buone e non hanno nessuna intenzione di cambiare le proprie abitudini perché vanno bene così…”.

Se non si è coscienti dello spazio in cui viviamo, in cui abitiamo, in cui danziamo, in cui suoniamo, non c’è alcuna reale possibilità di espressione vitale.

 

Forse è anche questa consapevolezza profonda che appare, ora più che mai, nella danza di Sylvie Guillem a renderla inimitabile e che fa dispiacere di questa sua scelta… ma del resto la vita è un variegato palcoscenico dalle infinite possibilità, non resta che viverle!

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Marika Camposano e il “silent reading”: la lettura come momento intimo di connessione con se stessi
Marika Camposano e il “silent reading”: la lettura come momento intimo di connessione con se stessi

Ad Acireale al via la 23° edizione di Magma, il festival internazionale di cinema breve
Ad Acireale al via la 23° edizione di Magma, il festival internazionale di cinema breve

In Sardegna non è Halloween, ma Is Animas, quando bambini e bambine chiedono doni per le anime
In Sardegna non è Halloween, ma Is Animas, quando bambini e bambine chiedono doni per le anime

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Cosa dice il nuovo codice della strada e che ricadute avrà sulla mobilità sostenibile – #1024

|

La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

|

Educare al biologico: serve più consapevolezza verso salute e ambiente

|

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

|

Cammini e sentieri: ecco come custodire e valorizzare un tesoro lungo 150mila chilometri

|

La Robbia, il laboratorio sardo di tintura naturale che cuce tradizione e sostenibilità, dalla terra al tessuto

|

Nuove case: come devono essere per stare al passo con un mondo che cambia?

|

CereAMO: per mangiar bene dobbiamo “tornare indietro” di 80 anni

string(9) "nazionale"