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Biella - Per motivi di lavoro Enrico è sceso a Biella stamattina. È la prima mattinata senza sveglia del viaggio. Dormiamo anche in letti separati. Possiamo così rilassarci e ricaricare le batterie per questi ultimi giorni di viaggio. Ci prepariamo per pranzo una bella spaghettata aglio, olio e peperoncino. Nel primo pomeriggio Enrico rientra, offrendoci delle ottime albicocche e pesche. Un fresco venticello concilia il nostro riposino pomeridiano. Risvegliati passiamo un piacevole pomeriggio in compagnia di Enrico.
Parliamo del futuro del nostro progetto, del gruppo Biellese in transizione e di Italia che cambia. Dopo gli diamo una mano a fare vari lavori in casa, pulendo il sottotetto, spostando mattonelle. Andiamo a visitare il suo orticello, chiamato Cuore, dato che proprio Edmondo De Amicis veniva proprio in quel lembo di terra a giocare a bocce. Insieme a Nicolò, il figlioletto, torniamo a casa in attesa della cena. Grande sorpresa: Lisa, la ragazza di Edoardo, ha contattato in segreto Enrico per venirci a trovare e passerà con noi la nottata. Olè!
Enrico ci parla del Bed&Breakfast e di come tutto ciò sia nato: Cervo Volante è il sogno di ricreare un senso di comunità in ambiente montanaro. Il percorso è lungo e faticoso, ma si è certi che sia denso di buone sensazioni e relazioni. Al momento v’è la disponibilità di accogliere gli ospiti in una struttura B&B a frazione Ballada e altre strutture sono in preparazione. Tiene puliti i boschi facendo scorta di legna per l’inverno e ha posizionato un piccolo impianto di frutti di bosco in via sperimentale per capire quale varietà cresce meglio. C’è un piccolo pollaio, abitato da alcune galline che aiutano nelle scorte di uova fresche. In questo contesto piccolo e rustico il Cervo Volante è pronto ad ospitare e a condividere un pezzo del suo sogno. Il bosco con il suo ossigeno, i ruscelli con l’acqua pura, le mulattiere con i loro tracciati, la vista delle montagne sempre presenti, poco altro vi attende.
L’arco alpino riserva molte sorprese, alcune valli sono del tutto sconosciute e forse vorremmo che così rimangano. E allora perché non abitarle, viverle. La Valle Cervo è stretta e ripida, un corridoio di asfalto la percorre nella sua interezza, ogni tanto c’è la possibilità di concedersi un fuori pista, e allora inizia la scoperta vera, quella che ti porta a percorrere mulattiere e sentieri che tessono una ragnatela infinita, da scoprire, da mantenere, da preservare. Le frazioni in pietra disseminate per la Valle sono il disegno antropico dell’800, poco è mutato; il bosco si è infittito, gli abitanti in gran parte dispersi, molti borghi stanno crollando, le mura di pietra contengono il più possibile, ma i tetti e i tramezzi crollano.
L’acqua, l’aria, la terra, sono beni preziosi, da preservare ed usare con amore e lungimiranza. C’è voglia di ripercorrere la mulattiere come metafora di nuove relazioni che la montagna, in virtù delle sue ricchezze, può far nascere e consolidare. C’è necessità di pensare al futuro senza paura e così ci si è messi a ricostruire. Si sono recuperati alcuni edifici che stavano crollando, altri in stato di abbandono. E’ un sogno da riabitanti. Cervo Volante non è solo il nome di un B&B: è modello di vita, è spirito di condivisione tra tutti. Ed è stato proprio questo progetto a far riavvicinare il rapporto tra lui e suo padre. Tutto iniziò quando venne a fare una passeggiata da queste parti e si innamorò del luogo, del paesaggio intorno e della sua aria.
Per Enrico il cambiamento è una opportunità di riflessione per gli abitanti di un luogo, ancor di più per i piccoli paesini. E’ tempo di cenare, con un delizioso risotto alle ortiche e della toma locale. Siamo a cena con tutta la famiglia di Enrico: Elisa, presidente della cooperativa l’Altro mercato che abbiamo incontrato qualche settimana fa e il piccolo e simpatico Nicolò, con Enea di quattro che riposa al piano superiore. Ringraziamo Enrico per la fantastica ospitalità che ci ha dato insieme a tutta la sua allegra famigliola. Passiamo un’altra piacevole serata e andiamo a letto, nuovamente emozionati dello spettacolo della natura che notiamo dalle ampie finestre.
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