21 Lug 2015

#biellesechecambia 18 – Da Biella a Chiavazza

Scritto da: Roberto Vietti

Biella - Oggi siamo più mattinieri del solito. Alle 8,00 in punto ci aspetta Ida al forno di Olimpia. E’ […]

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Biella - Oggi siamo più mattinieri del solito. Alle 8,00 in punto ci aspetta Ida al forno di Olimpia. E’ una signora piena di energia, lo notiamo dalle prime parole. Da indicazioni ai colleghi, serve i clienti e nel mentre da anche retta a noi. Non vogliamo disturbarla e la attendiamo nel giardino adiacente. Esce dopo poco e ci racconta della sua attività, un panificio con certificazione biologica che adotta la lievitazione naturale.

 

Il pane a lievitazione naturale ha degli indubbi vantaggi sia da un punto di vista organolettico che nutrizionale. Viene infatti anche raccomandato dai dietisti in caso di manifeste intolleranze ai prodotti commerciali.

 

 

Profumi e gusto ineguagliabili. Nessun lievito prodotto dall’industria riesce ancora a raggiungere il caratteristico “profumo del forno” espresso da un buon lievito naturale.

 

Il lievito naturale, chiamato anche lievito acido, pasta acida, lievito madre, pasta madre e crescente, è un impasto di farina e acqua acidificato da un complesso di lieviti e batteri lattici che sono in grado di avviare la fermentazione. A differenza del cosiddetto lievito di birra, il lievito naturale comprende, tra i lieviti, diverse specie di batteri lattici eterofermentanti ed omofermentanti del genere Lactobacillus.
La soddisfazione maggiore per Ida è vedere la soddisfazione dei suoi clienti. Crede che il cibo possa curare le persone, e per questo ha deciso di puntare sulla lievitazione naturale.
Ci da una deliziosa pagnotta da assaggiare, ci salutiamo.

 

 

In mattinata è in programma anche un secondo incontro con Tiziana, di Novacivitas Srl, una realtà interessantissima. L’abitare, la casa, rappresenta lo snodo primario del rapporto organico tra la persona e l’ambiente, spazio in cui si forma e si organizza la società. L’abitazione, a Cittadellarte, è considerata cosa viva, parte della natura, punto di incontro tra l’uomo e il mondo che lo circonda. “Abitare”, dunque, è inteso come terza pelle dell’uomo – dopo l’epidermide e l’abito – e anche come habitat planetario.

 

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La consapevolezza che l’architetto è tra gli attori principali della trasformazione dell’ambiente costruito e che ogni sua scelta ha un forte impatto sul mondo circostante è il principio ispiratore dell’ufficio architettura, che indirizza la sua attività alla riqualificazione di una Architettura eticamente, culturalmente, tecnicamente e profondamente impegnata a far tornare il territorio, la città e la casa ad essere un organismo vivente. L’Ufficio progetta e realizza edifici secondo i criteri dell’Architettura Naturale, un’architettura che sia parte integrante di un più grande sistema sociale che tende all’equilibrio tra natura e artificio.

 

 

Nel 2008 nasce, all’interno dell’ufficio, n.o.v.a.civitas Nuovi Organismi di Vita Abitativa s.r.l., un’impresa di costruzione e commercializzazione di prodotti e materiali di origine naturale o riciclati. Insieme promuovono la sostenibilità in architettura e edilizia attraverso mostre, eventi e attività rivolte a professionisti e tecnici delle costruzioni, ma anche al cittadino, per sensibilizzarlo al consumo critico e consapevole di un prodotto che unisce alta qualità e responsabilità sociale.

 

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Tutto questo e tanto altro è Novacivitas Srl, Non puntano solo ad un risparmio energetico nella costruzione o riqualificazione delle case, ma anche a riportare l’uomo al centro della vita e dell’economia. Lei, che non è di Biella, pensa che il territorio possa rinascere. Novacivitas Srl è in utile da quando è stata creata.  Ci tiene a sottolinearlo soprattutto per dire che è possibile essere sostenibili, rispettosi verso la comunità e l’ambiente ed ottenere per questo un riconoscimento economico dignitoso e congruo.

 

 

A pranzo siamo con Veronique, del gruppo Biellese in Transizione. A lei, come altre persone del gruppo, va da parte nostra un grosso ringraziamento per il supporto che ci stanno dando, sia materialmente che emotivamente. Mangiamo al ristorante del Piazzo, chiacchieriamo amabilmente di tante cose. Lei è francese e vive in Italia da anni grazie l’incontro con il suo marito Teresio.

 

 

E’ pomeriggio, il Sole si fa sentire, e noi proseguiamo con il nostro itinerario preparato alacremente da Veronique e tutto il gruppo del Biellese in Transizione e incontriamo Luca per parlare del progetto Wood Work  della Cooperativa Sociale “Il Cammino”.

 

 

La Cooperativa Sociale “Il Cammino”, fondata nel 1987, nasce con l’intento di promuovere l’integrazione sociale di soggetti svantaggiati attraverso l’inserimento lavorativo. Essa ricerca la mediazione tra tre diversi obiettivi:
– essere impresa, intendendo fornire servizi ai clienti secondo criteri di qualità ed economicità;
– essere cooperativa, con lo scopo di ottenere continuità di occupazione lavorativa e buone condizioni economiche, sociali e professionali per i propri soci;
essere sociale, perseguendo l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso lo svolgimento di attività lavorative.

 

 

La falegnameria rientra a pieno titolo nel progetto. Qui i concetti di “recupero” e di “valorizzazione” sono sviluppati nel senso più ampio del termine, sia per quanto concerne i materiali utilizzati nella lavorazione (bancali in disuso), sia per quanto riguarda il capitale umano impiegato.
Producono di tutto: da cucine in legno a portabottiglie, da ceste natalizie a sedie e sgabelli. Hanno un dipendente che è un ex-detenuto che lavora con loro da più di tre anni. Un bell’esempio di re-inserimento nella comunità. Per Luca, il cambiamento è dare opportunità lavorative alle persone che sono fuori dal sistema dominante.

 

 

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