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Biella - Siamo al Piazzo, ed a pochi metri da dove dormiamo c’è Francesca di Rilegato a Mano. Davvero una bella storia di passione e talento la sua. Ha viaggiato molto, tentando di lavorare in diverse città ma poi ha deciso di tornare nella sua città natia per portare avanti la sua arte nella sua comunità.
Francesca ama i libri. I libri le hanno contagiato una passione infinita per le piccole cose, per i dettagli, e la sua famiglia ha fatto il resto, trasmettendole l’amore per l’arte. Un giorno come gli altri ha realizzato che voleva e doveva diventare un restauratore.
Il giorno in cui ha lavato la sua prima incisione è stato il punto di non ritorno: la magia della carta l’ha portata a studiare il libro, la legatura, ad incontri decisivi che l’hanno spinta a credere sempre più in se stessa e nella sua passione. L’inizio non è stato facile, come in ogni storia, un intenso anno di lavoro e poi di nuovo in balia dell’incertezza. Viaggi verso l’estero, colloqui, e poi la decisione più difficile: rientrare a Biella, nella sua città natale, e reinventarsi da zero.
Un concorso l’ha portata al Ricetto di Candelo, dove le prospettive si sono ampliate: ideazione e design del volume, un nuovo modo di lavorare con creatività ed immaginazione che la porta alla realizzazione di pezzi unici. Si definisce un’artigiana laureata, e rimane sempre stupita dell’interesse che una professione, o meglio dire una passione come la sua susciti: tanti messaggi splendidi, che le regalano il coraggio di non allontanarsi dalle sue passioni.
Per Francesca, bisogna valorizzare la realtà delle arti e delle relazioni umane. La tecnologia è uno strumento fondamentale per non far cadere nell’oblìo gli antichi mestieri, ma deve procedere di pari passo ad un contatto diretto con l’artista: bisogna avere il coraggio di aprire i propri atelier sulla strada, e parlare dei propri saperi senza più avere il timore di lasciar trapelare i propri segreti. Altrimenti, si continuerà a dimenticare.
Si vede come sia animata da sentimenti buoni: per lei restaurare un libro significa rimettere in vita un ricordo personale.
Ed è tornata proprio nel quartiere che ama di più che spera possa rinascere e risplendere ancora. Vede tanti germi che stanno nascendo in zona e pensa che potranno portare ottimi risultati nel futuro. La soddisfazione più grande è quando i clienti la richiamano per ringraziarla dell’opera o del lavoro fatto. Il suo obiettivo è quello di unire il mestiere antico con le sue tradizioni a quello moderno. Vedendo il suo spazio polivalente, sembra ci stia riuscendo alla grande.
Secondo ed ultimo appuntamento giornaliero è con Maria Chiara, della Cooperativa L’Altro mercato. Lei aveva già iniziato un progetto di mappatura delle realtà dell’economia solidale con l’Acli di Biella e con essa ci eravamo già incontrati tempo fa per unire il progetto nostro con il suo. Inoltre faceva anche parte del movimento del Biellese in Transizione.
La cooperativa è nata per promuovere il commercio equo e solidale nel Biellese. È al momento composta da tre entità: la bottega del commercio equo e solidale, il Solletico Caffè e la Caffetteria Luogo Comune.
Gli obiettivi sono quelli di:
– Offrire ai produttori marginalizzati delle economie internazionali e nazionali la concreta opportunità di entrare nel mercato con soluzioni innovative, rispettose dell’ambiente, economicamente sostenibili e funzionali;
– diffondere i princìpi e i prodotti del Commercio Equo e Solidale;
– favorire il cambiamento sociale, per promuovere una maggiore e migliore equità delle regole e delle pratiche del commercio internazionale.
Fondato nel 1988, Altromercato è la principale organizzazione di fair trade presente in Italia e tra le principali a livello internazionale. Lavora ogni giorno per continuare ad essere riferimento nella promozione e realizzazione di pratiche di economia solidale finalizzate a uno sviluppo sostenibile.
Salutiamo Mariachiara. E’ giunto il momento di riposare, ci attende un week end denso di appuntamenti!
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