Cyclolenti in Turchia: il venditore di fragole
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Era da tempo che lo stress della strada non ci preannunciava l’arrivo in una grande città. Tunnel, lavori in corso, strade ad alta percorrenza, macchine che ci sfiorano, ci stiamo avvicinando alla Miami turca : Antalya. Uno dopo l’altro, grossi complessi alberghieri occupano tutta la costa che antecede la città. Ogni tanto una piccola stradina tra gli alti muri che delimitano le proprietà sono gli unici accessi disponibili lasciati a chi non è «cliente ».
Le ragioni economiche vanno ogni oltre immaginazione e logica ed ecco che spuntano numerosi negozi che vendono pellicce in piena estate ai turisti che per la maggior parte qui sono russi. Toygun e Sevgi sono alla loro prima esperienza warmshower, ma non lo dimostrano affatto. Capiscono immediatamente i nostri bisogni e non facciamo in tempo a mettere piede in casa che ci mostrano la doccia. Forse anche perché non emaniamo proprio degli odori profumati.
Sevgi e Toygun sono vegani e nonostante la colazione tradizionale turca sia a base di yogurt, uova, formaggio e miele, è possibile trovare un sostituto per ogni alimento e così….olive, crema di noccioline, crema di semi di papavero, farina di ceci al posto delle uova per la frittata e via discorrendo.
Sevgi ci accompagna pazientemente per la megalopoli, cerchiamo pezzi di ricambio per le nostre compagne di viaggio. Poi tutti insieme andiamo nella città vecchia per un aperitivo nel bar in cui si sono conosciuti e hanno lavorato. Ci raggiunge anche il loro amico siriano, con lui, Sevgi, sta progettando di aprire il primo ristorante/fast-food vegano di Antalya. Ci salutiamo che la mattina ci fanno una dimostrazione pratica del mio piatto preferito di questi giorni : hamburger vegani a base di rapa rossa. Ci lasciano la ricetta, oltre a qualche hamburger per il pranzo di oggi.
Sono grosse e belle rosse queste fragole. Sulla strada per Side, ogni 300mt c’è un venditore ambulante che espone la propria mercanzia. Ogni volta che ne superiamo uno la bava aumenta. Provengono dalle serre qui accanto, lo sappiamo, ma con il caldo soffocante di oggi e la voglia di qualcosa di fresco cediamo alla tentazione. Nekadar ? (Quanto costa?) bisogna sempre domandare per non avere brutte sorprese alla fine.
Una lampadina si accende nella sua testa… mhh turisti » leggo perfettamente l’espressione del suo viso che non riesce a nascondere quello che sta pensando. « 10 lire la cassetta da 1kg » risponde. Troppo caro, le ho viste al supermercato a 5lt al kg e queste sono vendute senza intermediari. Facciamo per andare (strategia che di solito funziona)… « aspettate, aspettate…6lire » Non cedo.. « ok 5lire ». I ragazzi di Antalya ce l’avevano detto : contrattare in Turchia fa parte della tradizione.
Serkan, il nostro prossimo warmshower di Side, ci sta seguendo sulla mappa on line con la posizione in tempo reale del nostro Spot e ci manda messaggi con indicazioni stradali ed incoraggiamenti : « ci siete quasi…al semaforo girate a destra….vi aspetta una bella birra fresca, lo meritate !… ».
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