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Biella - Ci svegliamo di buon ora. Un ottima colazione ci attende. Daniele e la sua famiglia sono già in piena operatività. Ci prepariamo e siamo pronti a ripartire. Sala Biellese ci attende. Si parte in discesa. Da Ronco Biellese infatti ci attende una piccola discesa verso Biella. Superato il primo tornante, tuttavia, succede ciò che non volevamo succedesse. Nuovamente, la ruota posteriore del triciclo fora nuovamente. Era la stessa che ci aveva abbandonato qualche giorno fa. Non ci voleva proprio. Ci adoperiamo subito e troviamo assistenza grazie a Daniele, con il quale carichiamo il triciclo sul suo caratteristico Land Rover, con guida a destra. Lo portiamo al Piazzo, dove proviamo a ripararlo senza successo. Con il gruppo della transizione decidiamo di lasciarlo riposare lì e andare a incontrare le realtà del giorno da mappare.
Primo incontro è con l’associazione “Nata Libera Italia” che si trova al limite tra la provincia di Biella e Torino. Ad accoglierci c’è Stefano, che da anni si occupa della cura degli animali. Lo scopo dell’ente è quello offrire un filo si speranza a tutti gli animali che sono stati privati di dignità e rispetto, che sono stati abbandonati, che hanno subito crudeltà o che sono stati feriti. E’ stata costituita nel 1998, grazie all’impegno della fondatrice e anima del progetto Angela Revel Chion. All’inizio non c’era né luce nè acqua. L’idea è quella di farne un centro per gli animali selvatici. Ammette una certa carenza da parte delle istutuzioni: troppa burocrazia non aiuta. Nel mentre incontriamo Pina, la seconda mucca più vecchia del Biellese, nata nel 1997. Ci racconta della collaborazione con i servizi sociali; alcune persone con problemi economici, sociali e/o comportamentali vengono a lavorare per il centro. Ci dice che secondo lui il cambiamento sarà necessario, lasciando ciò che ha funzionato nel passato. Con una certa amarezza ammette una poca cultura per il benessere degli animali nel biellese, confidando in un processo di miglioramento. Ci salutiamo e proseguiamo nel nostro viaggio.
Arriviamo così ad Andirivieni, dove ci viene data una camera graziosa e luminosa. Eravamo sotto un forte temporale e una doccia calda è proprio quel che ci voleva. Marco ed Elisa ci accompagnano e ci presentano la loro realtà. Andirivieni è un centro di educazione ambientale, un centro escursionistico ed inoltre è una organizzazione che propone attività con e all’interno le scuole. L’educazione ambientale è alla base del loro lavoro. Cercano di stimolare uno stile di vita ecologico, ambientale e sostenibile. All’interno della loro struttura ricettiva offrono prodotti biologici locali. Puntano sull’ecologia e sulla sostenibilità utilizzando ad esempio valvole termostatiche, un soffitto isolato, una caldaia a legna. Promuovono il territorio collaborando con le associazioni e le attività locali, come SloWays. E’ una struttura senza barriere architettoniche ed è nata dalle ceneri di una casa di riposo. Un bel modo di convertire spazi vuoti ed abbandonati in attività sostenibili e in contatto con la comunità.
Per Marco il cambiamento è portato da ogni persona che quotidianamente, ed a piccoli passi, si muove per far uscire il territorio da un limbo. Il limbo è quello della società industriale del passato, dal quale è necessario muoversi. Il lato positivo della crisi, infatti, è quello di dover cambiare necessariamente. Propone quindi di mantenere il tessuto del biellese valorizzandone le sue tradizioni e rinvigorendo la sua storia, ma cambiandone il suo colore.
Con queste parole ringraziamo Marco ed Elisa e andiamo a cena, Ottimi prodotti del territorio, insieme a del buon vino. Rimaniamo solo noi all’interno della struttura. Un’altra bella giornata è passata. Domai ci attende una giornata intensa! È giunto il momento di dormire. Buonanotte!
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