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Mentre a Milano inaugura la monumentale Esposizione Universale sul cibo, nel resto d’Italia continuano a lavorare realtà su piccola scala, attente alla qualità e alle relazioni umane: centinaia di gruppi, associazioni e reti che credono in un modo diverso di produrre, distribuire e consumare cibo.
Nel cuore di Roma si trova l’angolo bar di “Come un albero” . Non si tratta di un locale qualsiasi, piuttosto una casa, all’interno della quale focacce e tisane sono servite con precisione e attenzione. Così come attentamente sono considerati i lavoratori di questa realtà.
“Come un albero” è un associazione di promozione sociale che si occupa di disabilità in un’ottica di inclusione. Nel 2007 l’associazione ha aperto una sede a Roma. Battezzata “Casa museo dello sguardo sulla disabilità”, la sede è organizzata come una vera e propria casa: un appartamento con sei stanze con tanto di cucina, camera da letto e salone. Nell’anticamera c’è un accogliente angolo bar con in mostra tisane, focacce e torte fatte in casa.
Il bar, racconta Stefano Onnis, responsabile di Come un albero, è un progetto di inserimento lavorativo frutto di un lungo percorso, che oggi impiega sei persone disabili. “Abbiamo lavorato con i nostri ragazzi sull’accoglienza e l’igiene, sulla gestione degli spazi e dei tempi – spiega Stefano – lavoriamo su piccoli numeri, a ritmi differenti, ma questo è il nostro valore aggiunto”.
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