Seguici su:
Calore, siccità, incendi, urbanizzazione e inquinamenti. Sono questi i fattori che minacciano le foreste europee per le quali si prospetta un “futuro incerto”. Tuttavia, tutelare le foreste europee non è impossibile.
Secondo un team di ricercatori del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra), dell’università della Tuscia e dell’European Forest Institute, basterebbero cinque mosse.
Nella ricerca pubblicata sulla rivista Nature vengono evidenziate “cinque azioni fondamentali per tutelare le foreste del Vecchio Continente, pesantemente esposte agli effetti del cambiamento climatico, dell’inquinamento e dell’urbanizzazione”.
Secondo i ricercatori il primo passo da compiere è selezionare tramite interventi selvicolturali le specie arboree in relazione alle loro capacità di adattamento alle condizioni climatiche e ai disturbi ambientali, quindi favorire l’assorbimento di carbonio, aumentando l’intensità dei diradamenti e dei tagli, inoltre assecondare l’espansione di boschi con variabilità genetica in grado di contrastare attacchi patogeni. Per salvare le foreste europee, è necessario inoltre porre maggiore impegno nell’utilizzo della biomassa forestale, incentivando i consumi di energia da fonti rinnovabili e considerare come si possa agevolmente raggiungere un buon livello di protezione ambientale in armonia con lo sviluppo socio-economico del territorio.
Come spiegano gli studiosi, queste cinque azioni “oltre a favorire una gestione sostenibile delle aree forestali, garantirebbero altri benefici conseguenziali come la prevenzione del dissesto idrogeologico, la conservazione della biodiversità, la salvaguardia del paesaggio, il contrasto e la mitigazione dei cambiamenti climatici fornendo anche un valido contrasto agli incendi”.
Le foreste ricoprono il 40% della superficie europea e contribuiscono ad arginare il cambiamento climatico assorbendo il 9% del carbonio prodotto dall’uomo ogni anno. Dopo gli oceani, le foreste sono il più grande raccoglitore di CO2. Il carbonio che imprigionano equivale a circa il 10% delle emissioni globali previste per la prima metà di questo secolo, mentre la deforestazione rappresenta il 17% delle emissioni causate dall’uomo. Circa 1,6 miliardi di persone, incluse duemila culture indigene, dipendono dalle foreste per cibo, carburante, alloggi e reddito. Inoltre, i tre quarti dell’acqua dolce del Pianeta vengono dai bacini delle foreste, che prevengono anche frane ed erosioni.
Come ha sottolineato l’Onu in occasione della Giornata internazionale delle foreste, che si è celebrata il 21 marzo, “sostenere le foreste e mitigare il cambiamento climatico sono due facce della stessa medaglia”.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento