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Puglia - Rieccoci ancora qui in Puglia, con qualche chilo in più e con la mente ricca di affetto dopo questa breve pausa natalizia trascorsa a Caserta. La famiglia ha deciso di accompagnarci a Toritto dai miei zii dove avevamo lasciato le bici. Era da tempo che non stavamo tutti insieme in auto. Ci siamo goduti ancora per una giornata. Fuori c’è un gran sole e si può stare a mezze maniche. Lasagne, mozzarelle, ancora un’abbuffata e ci salutiamo sapendo che questa volta non ci rivedremo tra qualche mese.
Passeggiamo lungo il porto di Bari, passiamo in rassegna tutti i circoli e i club nautici. Niente da fare, non è periodo per trovare un barca stop. Rientrando passiamo davanti all’imbarco per l’Albania. Due chiacchiere con dei camionisti turchi ci fanno pregustare quello che ci aspetterà e capire che non sarà facile comunicare laggiù.
Aspettiamo la nuova forcella, quella ammortizzata mi dava dei problemi e così opto per una rigida. Ci sarà da attendere qualche settimana quindi approfittiamo e scopriamo questa Puglia in gran fermento. A Bari un incontro con Salvatore, un nostro amico ciclista, si trasforma in una piacevolissima serata passata in compagnia di varie simpatiche associazioni nel mondo della bici. Conosciamo alcuni membri e fondatori di Ciclomurgia, Veloservice e Fiab ruota libera .
Ci avevano avvisato i nostri amici di Salento bici tour: dovete assolutamente passare dai ragazzi della ciclofficina di Putignano. Ok sarà fatto. E avevano ragione. Non appena arriviamo veniamo rapiti e sorpresi da tutte le belle iniziative che hanno preso piede in questa ridente cittadina: La Ciclofficina, Porta Grande coffice, Radio Jp, Birreria Oi, Tik Tak, Save Town… ma un attimo, andiamo con ordine. Partiamo col spiegare che è proprio quest’ultimo progetto che tiene le fila di tutto.
Save Town è un’idea che prende forma grazie a “Principi Attivi” un bando attraverso il quale la regione Puglia ha dato una vera e propria scossa alla microimprenditoria giovanile. Molte delle attività che abbiamo conosciuto in questo periodo sono nate per merito di tale bando. Save Town viene definito come un incubatore urbanistico per quartieri in difficoltà. Praticamente un progetto per ripopolare i centri storici. Come? Mettendo in rete i proprietari dei locali sfitti del centro storico di Putignano con i giovani dalle idee innovative. La meccanica è semplice: i proprietari concedono 6 mesi di locazione gratuita e i giovani imprenditori hanno un polmone di tempo per far decollare l’attività.
In questo modo gli investitori sono sicuri di avviare il proprio progetto in un contesto innovativo e virtuoso e non in in un luogo di abbandono commerciale e turistico; i proprietari gioveranno di tale situazione e potranno contare su affitti di lunga durata; il centro si ripopola e la gente non ha più bisogno di prendere l’auto per uscire. Eccoci nella piazzetta del centro storico di Putignano, i commercianti, tutti giovani, si conoscono tutti e si aiutano a vicenda. A Porta Grande , lo spazio di coworking, c’è una stanza dedicata a radio JP , una web radio locale a cui partecipiamo come ospiti durante una trasmissione. Ogni domenica tardo pomeriggio c’è “Controra” un appuntamento dedicato alla musica e poi tutti alla birreria Oi per completare la serata con dell’ottima birra artigianale. Guarda, ha aperto anche Lik Lak una libreria per bambini che organizza laboratori e letture per i piccoli. È passato quasi un anno da quando è partito Save Town e tutto è andato per il verso giusto, credo sia un ottimo format da esportare a qualsiasi città o paesino che ne abbia bisogno.
La Ciclofficina è stata aperta da Giovanni e Valentina, la ragazza che ci sta ospitando. Durante il giorno ci lavora Fuad, un ragazzo ghanese costretto a scappare con la moglie dalla Libia a causa dei disordini politici del Paese. Un colpo di cacciavite un giro di chiave e sistema la mia bici alla perfezione. Fuad, che ha appena avuto un bambino, ci confessa: “Mio figlio è nato qui, ma la legge non permette di avere dei documenti in regola. Non c’è futuro per la mia famiglia qui in Italia… io mi posso arrangiare, ma per mio figlio voglio il meglio… credo che dovremmo ritornare nel nostro Paese, avremmo sicuramente più possibilità”. Mi fa un certo effetto sentire un africano che pondera di ritornare nel suo Paese per avere più opportunità. Il suo discorso non fa una piega, infatti i figli di stranieri in Italia possono fare richiesta di cittadinanza solo a partire dal diciottesimo anno di età attraverso un complicato iter burocratico che spesso non va a buon fine mettendoli in una posizione di clandestinità.
È passata quasi una settimana e i giorni volano tra le mille cose da fare e vedere. Marco, un ragazzo conosciuto durante la serata a Bari ci porta a vedere in anteprima uno dei carri allegorici del famoso carnevale di Putignano. Quest’anno il tema è l’avarizia. Hanno deciso di dare un forte messaggio sociale e un grosso uomo che mangia soldi e uomini rappresenta l’Ilva, il più grande complesso siderurgico d’Europa che da anni arreca danni all’uomo e alla natura. Nel frattempo Valentina ci porta ad assaggiare i celebri panini di Marino a Noci. Marino ci delizia con i suoi abbinamenti. Una sinfonia per il nostro palato. Usa solo ingredienti locali e naturali. Oggi Marino fa parte di Slow food ed è il secondo panino più buono d’Italia.
Domani si parte, il gruppo della cicloffinica ha organizzato una serata in nostro onore. Prima di salutarci ci danno una busta con un bigliettino, hanno finanziato 200km attraverso la nostra campagna “più ci fai pedalare più fai del bene” . Un sentito grazie!
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