Educazione ambientale: dal prossimo anno si studierà in tutte le scuole
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Dall’alimentazione alla biodiversità, dall’inquinamento alla tutela del mare, dai cambiamenti climatici alla gestione corretta dei rifiuti. A partire dal prossimo anno l’educazione ambientale diventerà una materia scolastica obbligatoria, dalla materna sino alla seconda superiore. È quanto previsto da un progetto voluto dai ministeri dell’Ambiente e dell’Istruzione per educare le nuove generazioni a porsi in modo corretto nei confronti dell’ambiente che ci circonda.
L’idea è nata al ministero dell’Ambiente dove nei mesi scorsi il sottosegretario Barbara Degani ha sviluppato un impianto che è stato poi scritto a quattro mani con il ministero dell’Istruzione per studiarne l’applicazione ai vari gradi scolastici. I temi oggetto di studio saranno 10 e verranno trattati in modo interdisciplinare anche in unione con le materie tradizionali. Le linee guida comprendono schede di approfondimento per i vari percorsi didattici in modo che l’ambiente, in tutte le sue declinazioni, possa entrare nella vita delle nuove generazioni.
“L’educazione ambientale, nel progetto del ministero dell’Ambiente, non dovrà essere più discrezionale come avviene oggi nell’ambito delle materie di educazione civica. Il progetto – ha spiegato il sottosegretario Barbara Degani – parte proprio dai bambini che sono il nostro futuro e potranno a pieno titolo essere chiamati nativi ambientali”.
Già in passato sono stati fatti da parte del Governo alcuni tentativi di introdurre l’educazione ambientale nelle aule scolastiche: nel dicembre del 2008 il provvedimento fu inserito sotto forma di emendamento al decreto-rifiuti, e lo scorso anno una proposta di legge non venne approvata malgrado il sostegno di diversi schieramenti politici.
Nel frattempo però grande successo ed importanti risultati hanno ottenuto le iniziative partite dal basso per avvicinare i bambini alla natura ed educare le nuove generazioni all’importanza di uno stile di vita consapevole e rispettoso dell’ambiente.
Tra le esperienze più significative ricordiamo la rivoluzione apportata nel Cilento dalla preside Maria De Biase che ha introdotto a scuola i principi della sostenibilità e l’educazione alle buone pratiche.
Per prima, Maria De Biase ha inserito ufficialmente nella programmazione didattica e nell’organizzazione scolastica la permacultura, l’orto sinergico, laboratori di autoproduzione, riparazione e recupero delle conoscenze tradizionali locali, la raccolta degli olii esausti e la loro trasformazione in sapone, il compostaggio, la ‘Eco-merenda’ con pane e verdura, i mercatini della solidarietà e la strategia ‘Zero Waste’ nella gestione dei rifiuti. È così che l’istituto scolastico da lei diretto è divenuto uno dei più innovativi d’Italia ed un modello per tutto il Paese.
Grande successo sta riscuotendo poi l’Asilo nel bosco di Ostia Antica che, partito nel settembre scorso, viene già riconosciuto da molti come una possibilità unica di crescita. Il progetto è nato da un’idea dell’associazione Manes e l’Emilio, sulla base di un modello educativo sorto circa 50 anni fa in Danimarca e oggi diffuso in molti Paesi europei.
Presupposto da cui nasce il progetto è la convinzione che la Natura, con la sua ricchezza, rimane per eccellenza il luogo più ricco di stimoli e di strumenti preziosi per i bambini per crescere e sperimentare.
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