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“Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Dietro lo slogan di Expo Milano 2015, la prossima Esposizione universale che avrà luogo a Milano dal 1 maggio 2015, si celano molte contraddizioni. Al fine di analizzare ciò che avverrà nel corso dei sei mesi dell’esposizione universale e proporre alternative diverse al modello Expo, è nato nel nostro Paese un movimento composto da contadini, cittadini, agricoltori e attivisti.
Secondo il movimento NO Expo dietro la retorica della sostenibilità, del diritto al cibo per tutte e tutti, della difesa di un cibo buono e sano, l’evento sarà invece vetrina per più di 70 multinazionali famigerate per operare in modo poco pulito.
“C’è spazio per tutti – spiegano i rappresentanti del movimento – dalla Monsanto, la multinazionale dei semi più contestata dai piccoli contadini di tutto il mondo, alla Nestlè, che con la sua piazza tematica sull’acqua nega in essenza l’acqua bene comune, passando per Mc Donald’s che nutre il pianeta col pollo fritto; e c’è spazio anche per nomi meno noti come Mekorot, l’azienda idrica di Israele che, sottraendo illegalmente acqua dalle falde palestinesi si è macchiata di gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani”.
Il Movimento NO Expo propone dunque una sua alternativa, attraverso una serie di iniziative per accedere a un cibo prodotto diversamente: dai mercati degli agricoltori e contadini su piccola scala della rete Genuino Clandestino, alla degustazione di pranzi e cene di osterie sostenibili e popolari. “Allo slogan ‘Nutriamo il pianeta’, noi rispondiamo con ‘Lasciamo che il pianeta si nutra da solo’, cercando di rispettare ogni giorno la natura e la biodiversità” dicono gli aderenti”.
Per saperne di più:
Il sito del network Amisnet: amisnet.org
L’archivio delle puntate di Terranave: www.italiachecambia.org/categoria/terranave/
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