17 Dic 2014

Io faccio così #52 – Massimiliano Capalbo e le “Orme nel Parco”: cambiare la Calabria è un’impresa eretica (possibile)!

Scritto da: Elena Risi

Orme nel Parco è un parco esperienziale immerso nella natura della Sila calabrese. Il grande successo che ha ottenuto questo progetto voluto da Massimiliano Capalbo ha dimostrato come sia possibile fare impresa etica e sostenibile anche in Calabria.

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Catanzaro - “Se quello che fate non vi diverte, smettete di farlo e subito”. Sono le parole di due economisti svedesi che si leggono sul blog di Massimiliano Capalbo, fondatore di “Orme nel Parco”, a commento di una carriera intensa nel turismo e nella comunicazione. E infatti la sua attività imprenditoriale nasce proprio da una passione, “come tutte le cose che meritano di essere realizzate”, racconta. “Orme nel parco” viene inaugurato nel 2008 ed è il primo parco avventura eco-esperenziale della Calabria, l’ingresso è gratuito e si pagano solo le attività che si decide di svolgere.

Immaginate una natura vergine – la Sila – un bosco di faggi tra scoiattoli e cinghiali, a 1600 metri di altezza in località Tirivolo di Zagarolo. Dal giorno della sua inaugurazione sono passati per il parco oltre 120 mila visitatori. “Considero il successo di Orme nel Parco uno smacco dimostrativo per tutta la Calabria”, confida Massimiliano, “perché ha sfatato una serie di luoghi comuni usati come scuse per giustificare l’incapacità imprenditoriale delle persone”.

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Massimiliano ha percorso la propria strada controcorrente, contando solo sulle proprie idee. “Abbiamo sconfessato chi dice che in Calabria si può fare impresa solo con i fondi pubblici, perché noi non ne abbiamo ricevuti”, spiega il fondatore del parco avventura. All’inizio Massimiliano organizzava jeep tour con il suo socio Giovanni Leonardi solo durante l’estate, ma per farlo diventare un lavoro a tempo pieno iniziano a cercare fondi per dare solidità al loro progetto. Trovano finanziamenti privati, grazie a un imprenditore emiliano che decide di scommettere sulla loro idea.

“Abbiamo smentito anche il luogo comune che vede l’assenza di infrastrutture come un ostacolo”, prosegue, “perché qui inizialmente non c’era neanche la copertura per la rete telefonica, siamo a 20 Km dal centro abitato più vicino e mancava persino la rete elettrica”. Oggi il parco è ancora immerso in una natura vergine e l’aria campionata in questo angolo di mondo è risultata essere la più pura d’Europa. Le strutture create per i turisti hanno un impatto praticamente inesistente sull’ambiente: gli impianti per i servizi di base dei visitatori sono realizzati in legno e potrebbero essere rimossi in qualunque momento.

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Chi si avventura nel parco può scegliere ogni tipo di attività, dai percorsi acrobatici all’arrampicata sportiva, dal trekking al giro in Mountain Bike. All’interno del parco è stato realizzato anche il primo percorso eco-sensoriale, un sentiero dotato di installazioni per le sollecitazioni sensoriali da provare in solitudine o in compagnia, secondo i gusti. Non solo attività fisica, ma anche arte, enogastronomia e storia per la valorizzazione del territorio.

Oltre ad essere un’idea innovativa per la regione, “Orme nel parco” ha creato una decina di posti di lavoro, senza mai bussare alle porte del politico di turno per chiedere favori o raccomandazioni. “Basta guardarsi intorno e chiedersi quali sono le possibilità che offre il territorio” chiarisce Massimiliano, “non avendo inseguito il miraggio dell’industrializzazione la nostra regione ha avuto la fortuna di scampare alle deturpazioni cui sono stati sottoposti molti atri territori”. E aggiunge: “Sento dire che molti giovani lasciano la Calabria, o altre terre, perché non c’è nulla. Ma proprio dove non c’è nulla abbiamo la possibilità di creare tutto”.

Ed è proprio per diffondere questo messaggio, per parlare della sua esperienza e innescare quella rivoluzione culturale di cui – ne è convinto – la Calabria ha bisogno, dal 2011 segue il progetto “InContro” un ciclo di conferenze per le scuole. Attraverso il suo esempio, ha l’obiettivo di dimostrare che il vittimismo di gran parte del Sud Italia è solo un deterrente che ostacola la creazione di qualcosa di buono. Non c’è solo la sua esperienza da raccontare ai ragazzi degli ultimi anni delle superiori, ma anche quella di tutte le imprese calabresi che agiscono in maniera simile e seguono la stessa filosofia di vita, in una parola “Ereticamente”.

Massimiliano Capalbo

Massimiliano Capalbo

“Gli eretici esistono contro, ma vivono per” sintetizza Massimiliano. Sicuro che la sua attività non fosse l’unica eccezione di successo nella sua regione, inizia a girare la Calabria in lungo e in largo per trovare i suoi “simili”. Nel 2010 fonda un blog – “Ereticamente” appunto – per valorizzare queste esperienze, e nell’anno successivo organizza a Zagarise il “Primo Raduno Nazionale delle Imprese Eretiche”.

Noi abbiamo partecipato al raduno che si è tenuto in Calabria nel settembre scorso e in questa occasione ci siamo confrontati con Massimiliano Capalbo sul desiderio e progetto comune di dar vita ad una “Calabria che Cambia”.

È come un gioco di enigmistica, bisogna tracciare le linee tra un punto e gli altri per disegnare le sembianze di un territorio. La Calabria ha già scelto un’altra strada rispetto a quella indicata dai media mainstream, si tratta solo di farla emergere. Questa moltitudine silenziosa è una minoranza, “c’è ancora tanto pessimismo tra i calabresi e l’entusiasmo bisogna iniettarlo prima in se stessi, poi negli altri”, conclude, “ma è dal micro che si passa al macro”. E per Massimiliano e gli altri eretici come lui, il cambiamento è già in atto.

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