22 Ott 2014

Io faccio così #45 – Curare il disagio senza psicofarmaci: il Metodo della Salute

Scritto da: Daniel Tarozzi

Il Metodo della Salute ha l'obiettivo di affrontare disagi fisici o psicologici senza psicofarmaci o sostanze sostitutive ma attraverso "gruppi alla salute", in cui le persone si raccontano. Ne abbiamo parlato con il dottor Gianni Chiariello, che da anni pratica questo metodo in una struttura sanitaria pubblica.

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Foggia, Puglia - NOTA DI AGGIORNAMENTO: L’INTERVISTA CHE SEGUE E’ STATA REALIZZATA NEL 2013. ATTUALMENTE IL DOTTOR CHIARIELLO NON LAVORA PRESSO IL CENTRO DI MEDICINA SOCIALE DELL’AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA DI FOGGIA.

Drogati, alcolizzati, disagiati, psicotici, depressi, violenti, asociali, dissociati. Quanti termini utilizziamo quotidianamente per indicare persone affette da qualche problematica profonda, da qualche squilibrio interiore, da qualche disagio inconsapevole. Come sappiamo, purtroppo, ogni definizione si porta però dietro una ghettizzazione, costruisce un recinto e contribuisce ad isolare, esaltare la solitudine e acuire la sofferenza. In realtà, dietro tutte queste problematiche si nasconde una causa comune, quello che nel Metodo alla Salute  viene chiamato “disagio diffuso (1)”. Questo può essere “asintomatico”, quindi spesso inconsapevole, o “sintomatico”, ovvero che si può manifestare, ad esempio, nelle forme elencate precedentemente.

Il Metodo alla Salute

Molti anni fa, partendo dalle difficoltà generate da un problema personale, il Dottor Mariano Loiacono, ideò il Metodo alla salute, un approccio e un metodo semplice ma rivoluzionario che ribalta alcuni luoghi comuni ancora oggi difficili da scalfire. Grazie al lavoro del dottor Loiacono è nato nel 1977 a Foggia il Centro di Medicina Sociale  (2), un’esperienza unica nel suo genere. La peculiarità di questo centro specializzato nelle “dipendenze” consiste infatti nel non “separare” i pazienti in base alla problematica: alcool, droga o psicopatologie varie. Al contrario, si parte dall’assunto che il disagio sociale vada trattato in modo “indiviso”, concentrandosi sulla causa comune, piuttosto che sulle conseguenze particolari.metodo

Questo approccio, nel tempo, ha finito con il rivolgersi anche a persone asintomatiche, che non hanno cioè una vera dipendenza conclamata, ma vogliono comunque affrontare disagi fisici o psicologici che gli impediscono di realizzarsi, diventando quindi anche un utile percorso di crescita personale. Non è tutto. Il Metodo alla Salute, infatti, non prevede l’utilizzo di psicofarmaci o sostanze sostitutive, ma attraverso i Gruppi alla Salute aiuta a liberarsene. Il tutto avviene in un’istituzione pubblica del Meridione: l’Azienda Ospedaliero–Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia, all’interno della quale sorge il Centro di Medicina Sociale.

Nel marzo 2013 in occasione delle tappe pugliesi del “Viaggio in camper nell’Italia che Cambia (2)”, siamo andati a visitare il centro e abbiamo incontrato il Dottor Gianni Chiariello, che esercita attualmente nell’ospedale, e gestisce la struttura dopo il pensionamento del Dottor Loiacono. È stato lui a spiegarci che il metodo alla salute utilizza “dinamiche emotive”. Il disagio moderno, infatti, è quasi sempre legato ad un blocco emotivo e loro cercano quindi di risalire alle sue origini. Per questo, è vivamente consigliata la presenza dei genitori e dei famigliari nelle terapie di gruppo. Spesso, ci spiega il Dottor Chiariello, si scopre che la vera problematica non è nella persona che la denuncia ma in un genitore o parente. Quando questo la affronta e la supera, il figlio automaticamente si libera del disagio accumulato negli anni.

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Il dottor Gianni Chiariello

I Gruppi alla Salute

Dopo una lunga chiacchierata, il Dottor Chiariello ci guida in un’altra stanza, non molto lontana dal suo ufficio. Qui abbiamo la possibilità di assistere ai lavori di un “gruppo alla salute”. Entrando notiamo decine di persone sedute in cerchio e una donna che “guida” il gruppo invitando, di volta in volta, una o l’altra persona a raccontare la propria storia e ad aggiornare sulle proprie condizioni. Emergono dinamiche anche dure che vengono poi affrontate e, apparentemente, superate.

Il Metodo alla Salute prevede quindi un percorso intensivo – dal lunedì al venerdì – residenziale (presso delle strutture private gestite dall’organizzazione nata intorno al Professor Loiacono) in cui si attivano – come riportato dal loro sito ufficiale – “dinamiche metastoriche di vita che coinvolgono i tre codici della storia della vita (la razionalità, il corpo, le emozioni profonde) per realizzare cambiamenti profondi e metastorici”. Se a prima vista, l’esperienza di gruppo può ricordare un classico gruppo di autocoscienza, quello che colpisce è la voglia delle persone di mettersi in discussione, l’atmosfera di non giudizio generale che si coglie, l’affiatamento e la solidarietà dei partecipanti e la capacità di chi guida il gruppo: un ex-paziente.

I medici impegnati in questa esperienza, infatti, sono solo due: Loiacono e Chiariello. Gran parte delle attività sono infatti gestite direttamente dai pazienti che, una volta liberatisi delle proprie problematiche, se vogliono possono proseguire il percorso diventando loro stessi, in qualche modo, “terapeuti”. Il tutto in un percorso circolare in cui i ruoli non sono precostituiti ma si scambiano continuamente, in una crescita continua. “Chi ha fatto un percorso individuale per affrontate il disagio, risulta essere, in molti casi, addirittura più adatto a trattare alcune patologie rispetto ad un medico psichiatra! – ci spiega Chiariello – Sta cambiando il mondo. Lo stesso concetto e modello di ruolo sta fallendo e questo vale anche per la medicina”.

salute

Il “Gruppo Alla Salute” si distinguerebbe quindi dalla psicoterapia di gruppo per il fatto che il racconto e l’interpretazione non esauriscono la dinamica ma sono considerati dei fattori da integrare con la dimensione corporea ed emotiva che, nel corso dell’incontro, risultano predominanti. Ovviamente, non essendo un medico, non ho strumenti per certificare la bontà di quanto mi viene raccontato, ma l’esistenza dentro un ospedale pubblico di questa esperienza da oltre quarantanni fa ben sperare. Ho avuto inoltre l’occasione di parlare con alcune persone che in passato hanno affrontato le proprie problematiche con questo metodo e mi hanno confermato l’efficacia.

Il progetto Nuova Specie 

“Il disagio va visto come una spinta evolutiva – mi dice ancora il Dottor Chiarello –, una spinta che ci dà la vita per andare verso il cambiamento. Non a caso in questi anni il disagio è sempre più diffuso nella nostra Società. È ora di cambiare”. Ed ecco che dalla mente del Professor Loiacono e da oltre quarantanni di prassi si è sviluppato un “nuovo punto di vista globale sulla vita” che avrebbe permesso di avviare un movimento di comunità globale che “da diversi anni opera a livello nazionale per concretizzare una prospettiva evolutiva, espressa nel Progetto Nuova Specie e portata avanti dalla Fondazione Nuova Specie”.

Anche qui l’idea è semplice: continuare a lavorare per affrontare il disagio delle persone (di tutte le persone!) e far emergere una nuova (antica?) consapevolezza che permetta loro di vivere liberi di essere, liberi di imparare, liberi di trasmettere quanto appreso.

Note

1. Questo disagio sarebbe “una espressione del mutamento antropologico in atto che ha visto l’epocale passaggio dal villaggio mondo delle società organiche (es. la cultura contadina) all’attuale mondo villaggio caratterizzato dalla complessità e dalle diverse manifestazioni di globalizzazione”. Tratto dal sito del Metodo alla Salute 

2. Sul sito del Centro si legge che “nonostante 40 anni di successi nazionali e internazionali, il Centro di Medicina Sociale di Foggia è stato incomprensibilmente chiuso dalla Regione Puglia ad agosto 2013”. Il Metodo della Salute continua ad essere praticato in molte altre strutture

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