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“Se l’agricoltura è in ginocchio è perché c’è un sistema che di questa crisi si giova, contando che le clementine si vendano a 20 centesimi e che i disperati continuino a restar tali per essere disposti a raccoglierle a 20–25 euro al giorno. Se i prezzi degli agrumi sono così bassi, i proprietari terrieri sono costretti a sfruttare i lavoratori o devono chiudere l’azienda”
La campagna SOS Rosarno si basa sulla vendita di agrumi e olio, rigorosamente biologici, certificati prodotti nella Piana di Gioia Tauro e venduti a un prezzo giusto che permetta ai proprietari terrieri di assumere regolarmente i braccianti africani che poi, a loro volta, coi loro guadagni, alimenteranno l’economia locale, affittando case, facendo la spesa, sostenendo l’agricoltura sana… e arricchendo il territorio di intelligenze e cultura.
I promotori della campagna SOS Rosarno spiegano che la loro terra da molti anni è meta di immigrazione, ma solo da 20 hanno cominciato ad arrivare gli africani. Gli episodi di “ribellione” e di violenza che sono stati riportati dai mass media sono la conseguenza inevitabile dello sfruttamento dei braccianti, pagati una miseria per raccogliere le arance o gli altri agrumi del posto. La colpa, però, secondo Sos Rosarno non sarebbe tanto dei piccoli proprietari terrieri, quanto delle logiche di mercato che impongono un prezzo troppo basso per questi prodotti agricoli.
Daniel Tarozzi
Io faccio così
Viaggio in camper alla scoperta dell’Italia che cambia
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