Io faccio così in Tour #5 – Sara Vegni, il ruolo di ActionAid nell’Abruzzo post terremoto
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Abruzzo - “L’Italia che cambia per me è la cittadinanza attiva, è rendersi conto che non si può più delegare ma si devono riprendere in mano i destini delle comunità, di noi stessi per prima, rendersi conto che partecipare non è inutile e che chiunque da il proprio contributo è un tassello di questa Italia che cambia”.
Abbiamo intervistato Sara Vegni, referente territoriale di ActionAid per l’Abruzzo, che opera nella regione sin da subito dopo il devastante terremoto del 2009. Tantissime sono le attività portate avanti sul territorio abruzzese dall’associazione che, in particolare, negli ultimi tempi ha avviato il progetto “Italia del futuro” che intende puntare l’attenzione e le energie sulle scuole.
“Il terremoto ha aperto delle crepe nelle case ma anche nelle relazioni sociali, creandone di nuove”.
In questo momento l’associazione sta concludendo una prima sperimentazione di un progetto sull’analisi partecipata delle vulnerabilità e sociali. “La prevenzione in questo Paese è fondamentale, ma si fa troppo poco e spesso è relegata a specialisti. Viviamo in un territorio altamente sismico e a rischio di disastri e dissesti idrogeologici. Pensiamo quindi che la prevenzione debba essere un argomento che tocchi tutti. Per questo abbiamo provato a tradurlo in una metodologia internazionale di ActionAid, che si chiama ‘Analisi partecipata delle vulnerabilità’. Tantissimi gli strumenti: teatro, laboratori narrativi, passeggiate di quartieri, focus grup e questionari sulla percezione del rischio”.
“Le catastrofi succedono ma le comunità possono saper reagire e uscirne anche più forti. L’Aquila secondo noi ha dimostrato di essere una comunità resiliente, perché dal terremoto sono nate tantissime belle esperienze”.
Il sito di ActionAid
Il sito del comitato 3e32
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