Io faccio così #31 – Alessia La Cava e il recup: storie di ordinaria “sopravvivenza urbana”
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Tutto è iniziato per caso nel gennaio 2011. “Un giorno passando per Campo de’Fiori ho visto a terra cassette piene di zucchine, pomodori, peperoni e melanzane. Ho cominciato così a prendere tutte queste cose che altrimenti sarebbero state gettate via e sono tornata a casa con 15 chili di cose da mangiare”.
Da allora per un anno e mezzo, Alessia è andata ogni giorno a Campo de’ Fiori, all’orario di chiusura del mercato, per fare la spesa a costo zero. Così facendo Alessia recupera alimenti buoni che andrebbero sprecati, fa le conserve per l’inverno e quindi dona o baratta i prodotti che prepara.
“In breve tempo mi sono ritrovata sommersa di cibo, ben al di là delle mie necessità. Ho quindi iniziato a regalarlo e a ‘trasformarlo’, realizzando marmellate, salse e altri prodotti che poi baratto per ottenere quello che mi serve. Sono persino andata a vedere dei concerti offrendo marmellate in cambio del biglietto!”.
Intorno ai mercati ci sono diverse persone che svolgono questa attività di recup.
“Spesso – ci racconta Alessia – chi fa recup viene percepito come un accattone; in realtà io credo che sia un merito recuperare cibo che andrebbe buttato. È immorale lasciarlo marcire o addirittura diventare rifiuto che imgombra le discariche stracolme!”.
“Voglio dimostrare a mia figlia – continua Alessia – che si può vivere una vita che non sia basata sugli sprechi. Questa società è folle, ma non siamo obbligati a seguirne le regole”.
Alessandra Profilio
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