Stefania Rossini: “si può vivere in 5 con 5 euro al giorno” – Io faccio così #29
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“Il cambiamento è tutto nella nostra testa, basta cambiare una piccolissima prospettiva e può avvenire una vera e propria rivoluzione intorno a noi”. Con queste parole Stefania Rossini ha spiegato la trasformazione che è avvenuta per caso nella sua vita, quando contrariamente alla sua volontà si è ritrovata da un giorno all’altro a fare la casalinga. All’inizio si sentiva fallita, una persona inutile agli occhi della società. “Ormai si è diffusa la convinzione che se non porti denaro a casa, se non ricopri un’attività per cui pagare le tasse – spiega – allora sei una persona inutile per la società”.
Stefania non si è appiattita su questo stereotipo, si è rimboccata le maniche e ha cominciato a studiare e imparare le nozioni necessarie per l’auto-produzione. Per mangiare coltiva il suo orto, per la casa prepara lei ogni tipo di sapone, crema o detergente. Non si tratta solo di risparmio, è soprattutto una filosofia di vita e una questione di salute: il dentifricio che si acquista normalmente al supermercato, per esempio, contiene ingredienti dannosissimi per la salute. Lei utilizza l’argilla in polvere, ai suoi figli piccoli non piace, e per questo ha insegnato loro a usare bene solo lo spazzolino.
E ancora. L’automobile la utilizza per accompagnare i bambini a scuola ma anziché fare quattro viaggi in macchina la prende una sola volta, la lascia lì davanti e torna con la sua bicicletta pieghevole che tiene nel portabagagli. All’uscita, torna pedalando e recupera i figli e l’automobile. Sono piccole accortezze che alla fine del mese pesano molto sul bilancio, lei ne guadagna in salute e riduce al minimo i danni per l’ambiente.
“Se fossi nata cento anni prima sarei stata considerata una persona normale”, scherza, invece fin da quando era bambina nel piccolo centro abitato in cui viveva è stato difficile affermare la propria identità e le sue idee senza essere additata come quella “strana”. Ma la sua forte personalità Stefania l’ha sempre portata con sé, da quando all’età di sei anni ha deciso di diventare vegetariana non sopportando di vedere sua nonna che tirava il collo alle galline del pollaio di famiglia.
Oggi Stefania è riuscita a superare il pregiudizio di tanti e per alcuni è diventata un modello da emulare. Il suo blog è molto seguito e le sue capacità di tutto-fare l’hanno resa quasi una star. Un giorno, mentre guardava “L’Italia sul due”, contrariata dall’ennesimo cattivo esempio italiano rappresentato sul piccolo schermo, ha scritto alla redazione per lamentarsi, per far presente che c’è anche un’altra Italia, come quella del suo blog, che reagisce e si dà da fare. Quella mail ha suscitato interesse ed è stata invitata in trasmissione per spiegare la sua filosofia e il suo stile di vita. La sua fama è arrivata anche all’estero e sono venuti a intervistarla addirittura dal Giappone.
Tutto è nato per caso, il blog, le apparizioni televisive e, in ultimo, ha coronato il suo sogno nel cassetto: una casa editrice l’ha chiamata per proporle di scrivere un libro, una sorta di diario in cui racchiudere tutte le nozioni necessarie per l’auto-produzione. È nato così “Vivere in 5 con 5 euro al giorno” , la prima delle sue pubblicazioni. “Non è un libro da leggere” commenta Stefania, “ma un libro da fare”, e aggiunge che non riesce proprio a capire chi afferma di non essere capace perché fino a qualche generazione fa, senza lauree né specializzazioni, era la normalità quotidiana. Le persone che leggono il suo blog intuiscono la passione e la dedizione con cui Stefania vive le sue scelte e confida: “io voglio dare un messaggio di speranza, per far capire che tutto è possibile se solo si ha davvero intenzione di cambiare”.
Ora Stefania ha tanto tempo per sé e per la sua famiglia, può crescere i suoi tre figli in modo sano e le piacerebbe che ci fossero le condizioni economiche tali per far ridurre l’orario di lavoro del marito. Se oggi si guarda indietro non ha ripensamenti, compierebbe le stesse scelte e non scambierebbe mai la sua nuova vita con quella passata.
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