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Ospitalità e arte di accogliere. Questi i temi al centro della puntata di Terranave di questa settimana che da’ spazio alle numerose realtà nate con l’intento di ampliare le pratiche di ospitalità nel nostro Paese aggregando persone disposte ad aprire le porte delle loro case.
Sono infatti in crescita le realtà italiane nate con l’intento di ampliare le pratiche di ospitalità sul territorio, aggregando persone disposte ad aprire le porte delle loro case ai viaggiatori. Favorire l’intercultura, facilitare lo scambio e costruire qualcosa di nuovo insieme, sono i maggiori obiettivi di queste associazioni che lo scorso 28 marzo sono state invitate a Perugia a partecipare al convegno “Open your house, open your mind”, promosso dall’associazione Servas Porte Aperte.
Ideata durante la seconda guerra mondiale, Servas Porte Aperte nasce con l’obiettivo di permettere ai giovani di incontrarsi e di viaggiare e oggi gestisce decine di liste di persone che in ogni parte del mondo si rendono disponibili a ospitare persone nelle loro case.
Presenti al convegno perugino anche il Wwoof Italia – che organizza la circolazione di persone volontarie in aziende agricole, fattorie o presso singoli agricoltori, con la finalità di promuovere lo sviluppo dell’agricoltura naturale come scelta di vita – Home Link e Homeexchange, che promuovono lo scambio di case e attualmente contano decine di migliaia di iscritti.
Riflettendo sul legame tra razionalità economica e governo politico degli individui, il ricercatore Ernesto Sferrazza Papa ha tentato di capire come il concetto di debito possa essere inserito in quello di ospitalità. ”L’ospite non è debitore nei confronti dell’ospitante, in quanto il suo stesso esser-uomo lo qualifica al tempo stesso come ospite ed ospitante. Impossibile negare rifugio, impossibile non accogliere in casa propria colui che lo domanda. È a partire da queste considerazioni che l’ospitalità può essere interpretata come debito universale”, scrive Papa.
“Il problema dell’accettazione e del rifiuto dell’Altro, della gestione dello straniero, la xenofobia ancora prepotentemente diffusa. Tutto ciò verrebbe meno se si accettasse la proposta di un’etica dell’ospitalità intesa come debito universale. L’uomo, in quanto essere umano, è in debito nei confronti dell’Altro, non può in alcun modo non ospitarlo. La gratuità dell’ospitalità coincide perfettamente con la sua universalità: proprio in quanto doverosa, proprio in quanto ogni uomo è tenuto ad esercitarla, proprio in quanto ogni uomo è debitore nei confronti di ogni altro uomo, essa non può in alcun modo essere ricondotta ad una forma di scambio monetario”.
Per saperne di più:
Il sito del network Amisnet: amisnet.org
L’archivio delle puntate di Terranave: www.italiachecambia.org/categoria/terranave/
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