26 Feb 2014

Oltre il degrado e la camorra. Gridas e il Carnevale di Scampia – Io Faccio così #17

Scritto da: Alessandra Profilio

L'arte può essere a servizio del cambiamento sociale, in particolare in quei luoghi difficili come alcune periferie italiane. Da questo presupposto nasce GRIDAS - Gruppo Risveglio dal Sonno, associazione culturale operante dal 1981 a Scampìa, allora Secondigliano.

Salva nei preferiti

Campania - “Benvenuti a Scampia. Basta crederci e trovi un mare di bene a Scampia”.
La scritta che si presenta davanti agli occhi di chi giunge in questo quartiere nell’estrema periferia di Napoli non può che provocare istintivamente una risata amara, uno sguardo perplesso. Sinonimo di degrado, ‘paradiso della droga’, emblema dello squallore periferico, patria della camorra e regno dell’abusivismo edilizio: a tal punto è sedimentata nella mente di ognuno di noi l’immagine di Scampia come il ‘bronx di casa nostra’ che è difficile credere che la scura ombra delle Vele possa celare barlumi di speranza, esempi positivi, stimoli a lottare per cambiare le cose. E invece basta trascorrervi una giornata per scoprire che nella famigerata periferia napoletana c’è chi ha deciso di combattere la criminalità, l’infamia e l’abbandono ricorrendo ad armi come l’arte, la cultura e la satira.

GRIDAS: l’arte a servizio del cambiamento sociale
“Gruppo Risveglio dal Sonno”. Fa riferimento alla frase di una delle incisioni della Quinta del Sordo di Francisco Goya (“el sueño de la razon produce monstros”) il nome dell’associazione culturale operante dal 1981 a Scampìa, allora Secondigliano.

Il GRIDAS è stato fondato da Felice Pignataro e la moglie Mirella La Magna, Franco Vicario e altre persone riunite dall’intento comune di mettere le proprie capacità artistiche e culturali al servizio della gente per stimolare un risveglio delle coscienze ed una partecipazione attiva alla società. Dai murales ad una festa popolare, dalla ‘televisione a mano’ al teatro: le tecniche artistiche messe al servizio della riscoperta del mondo per rappresentarlo, interpretarlo e ipotizzarne il cambiamento in meglio, al di fuori da ogni ‘regola’ costituita.

Foto tratta dal sito di GRIDAS

Foto tratta dal sito di GRIDAS

Negli anni l’opera del GRIDAS si è caratterizzata in particolare per i murales realizzati da Felice Pignataro con gli altri membri del gruppo, con gli studenti delle scuole o con i soggetti attivi che si sono rivolti all’associazione per avere un supporto ‘visibile’ alle proprie battaglie sul territorio napoletano e non solo. “Dipingere le pareti del nostro carcere quotidiano per ispirare una possibile evasione”.

Con la scomparsa di Felice il GRIDAS ha perso, tra l’altro, la grande potenzialità della capacità che aveva lui di riprodurre in immagini iconografiche chiare e facilmente comprensibili da tutti, le voci della protesta, le battaglie e le ingiustizie del mondo.

8566454802_7f1a3024b3_c

Mirella La Magna, vedova di Felice Pignataro e cofondatrice del GRIDAS

Grazie all’impegno di Mirella La Magna, rimasta vedova nel 2004, e agli altri membri dell’associazione, il gruppo prosegue però il cammino intrapreso con il suo fondatore per un risveglio delle coscienze e della creatività. E proprio in questo percorso si colloca una delle principali iniziative portate avanti dall’associazione: il Carnevale di Scampia.

Un Carnevale per risvegliare le persone
Promosso a partire dal 1983 e divenuto nel tempo una vera e propria istituzione, il Carnevale di Scampia vuole ribadire ogni anno la valenza della ‘festa del mondo rovesciato’: non un momento di evasione ma, al contrario, un’occasione per focalizzare l’attenzione sul presente, capovolgendo le situazioni e dissacrando autorità e istituzioni per emanciparsi temporaneamente dal potere dominante ed intravedere per un momento la possibilità di un mondo completamente diverso.

Coinvolgendo le scuole ed il quartiere, ogni anno a Scampia viene scelto un “tema” sui fatti di attualità e le maschere divengono dunque strumenti di critica sociale.

Il tema proposto quest’anno dall’associazione è “Assolti e condannati ovvero produzioni dal basso e protezioni dall’alto”. Come si legge nel sito, il riferimento è a due assoluzioni: la prima è quella ottenuta dal GRIDAS nel processo per invasione di edificio pubblico, anche grazie al sostegno del territorio; la seconda riguarda le “assoluzioni ‘illustri’ di chi, protetto dall’alto, ha contribuito a avvelenare le nostre terre con una gestione scellerata dei rifiuti e ha condannato intere generazioni a una lenta agonia”.

“Di esempi di produzioni dal basso, eccellenti e proficue – spiegano i promotori della festa – ne abbiamo a bizzeffe a Scampia e non solo, contrapposte alle solite imposizioni calate dall’alto e protette dai potenti di turno che solo con la forza possono far passare scelte e decisioni scellerate guidate solo dal mero interesse privato e dalle mire di profitto di pochi”.

Come consuetudine, ciascuno è libero di declinare a suo modo il tema proposto. A guidare il corteo della 32esima edizione del Carnevale di Scampia, in programma il 2 marzo prossimo, sarà una piovra gigante di cartapesta, i cui tentacoli simboleggiano le drammatiche problematiche che affliggono le persone: la disoccupazione, il precariato, le tasse, i tagli alla sanità e quella politica incurante dei bisogni dei cittadini.

Il carro, come spiega il cofondatore del GRIDAS Franco Vicario, “rappresenta un sistema tossico da abbattere e superare con valori positivi”. Ed ecco perché a Scampia sfilerà anche la speranza: un uomo con la testa a forma di sole, su di un carro con a bordo decine di giovani che costruiranno un futuro diverso.

Basta crederci, allora, e trovi un mare di bene a Scampia.

Il sito di GRIDAS 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Verbumcaudo, una storia di restanza tra legalità e agricoltura
Verbumcaudo, una storia di restanza tra legalità e agricoltura

Domiciliari bis per Toti e la regione Liguria resta in stallo
Domiciliari bis per Toti e la regione Liguria resta in stallo

Salvatore Borsellino: “Non serve ricordare la strage di via D’Amelio solo una volta all’anno”
Salvatore Borsellino: “Non serve ricordare la strage di via D’Amelio solo una volta all’anno”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Cosa dice il nuovo codice della strada e che ricadute avrà sulla mobilità sostenibile – #1024

|

La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

|

Educare al biologico: serve più consapevolezza verso salute e ambiente

|

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

|

Cammini e sentieri: ecco come custodire e valorizzare un tesoro lungo 150mila chilometri

|

La Robbia, il laboratorio sardo di tintura naturale che cuce tradizione e sostenibilità, dalla terra al tessuto

|

Nuove case: come devono essere per stare al passo con un mondo che cambia?

|

CereAMO: per mangiar bene dobbiamo “tornare indietro” di 80 anni

string(6) "napoli"