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Oggi gran parte del mercato del sesso a pagamento è veicolato da internet, attraverso i numerosi siti di annunci esistenti. L’Italia è il quarto paese al mondo per contatti sui siti porno (youporn, youjizz, redtube, tubegalore), anche se negli anni le vie alternative ai portali si sono moltiplicate: social network come Facebook garantiscono l’anonimato e l’immediatezza dei commenti e hanno rivoluzionato la pornografia, offrendo un’alternativa al porno industriale e mainstream
Il racconto della puntata di Terranave di questa settimana parte dai divanetti di un night club romano, oggi occupato da un collettivo femminista, per arrivare ad indagare le alternative al porno industriale, passando per iniziative di informazione e condivisione di pratiche e piacere, workshop per imparare a scegliere e autodeterminarsi.
Cagne sciolte è una rete romana di femministe che a dicembre scorso ha occupato l’Ex Number One, un locale di lap dance sequestrato e chiuso cinque anni fa. All’interno del night club il gruppo sta portando avanti progetti e iniziative, da uno sportello antiviolenza a passeggiate critiche, dal cineforum a corsi di pole dance. Il nome Cagne sciolte si ispira al Manifesto cagna, scritto nel 1968 da Joreen.
“Le Cagne muovono il proprio corpo liberamente invece di limitare, definire e confinare i propri movimenti in ‘maniera femminile’. Salgono le scale rumorosamente, avanzano a grandi passi quando camminano e non si preoccupano di come mettono le gambe quando si siedono“. Joreen, Manifesto cagna
“Adesso giochiamocela” è invece il titolo del workshop che Maia Pedullà promuove da anni. Si tratta di un laboratorio sui sex toys e altri giochi erotici, un’occasione per parlare e interrogarsi su cosa sia la sessualità e il piacere. Tra gli argomenti che affronta il workshop, la prevenzione e le variabili di rischio nella trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili. La sicurezza e il benessere, come spiega Maia, non sono solo questioni sanitarie, ma hanno anche a che fare con le relazioni, l’autostima, la capacità o voglia di scegliere come stare bene. Maia porta avanti i suoi laboratori per lo più in contesti già sensibili a una ricerca sulla decostruzione della sessualità e dei ruoli di genere, ma ancora non ha portato il suo lavoro in contesti più istituzionali, come i presidi sanitari o gli istituti scolastici. L’educazione sessuale a scuola è facoltativa.
Per saperne di più:
Il sito del network Amisnet: amisnet.org
L’archivio delle puntate di Terranave: www.italiachecambia.org/categoria/terranave/
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