A Casal di Principe “La Forza del Silenzio” per la cura dell’autismo – Io faccio così #3
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Caserta, Campania - La storia che vi abbiamo proposto la scorsa settimana ha riscosso un successo straordinario. Sebbene Italia Che Cambia abbia fatto soltanto da poco il suo ‘debutto’ nell’affollato mondo della rete, in tantissimi hanno infatti già apprezzato il racconto dell’esperienza di Noemi Zago e Nicola Savio, una giovane coppia che ha abbandonato la vita cittadina e due lavori sicuri per rifugiarsi nelle campagne del torinese e qui dedicarsi alla permacultura e alla bioedilizia.
Estremamente diversa ma altrettanto significativa è la storia che vogliamo raccontarvi oggi, un’altra tappa dell’avvincente cammino di Daniel Tarozzi lungo quei sentieri di cambiamento che si diramano in lungo e largo per tutto lo stivale. Un viaggio compiuto senza seguire un itinerario preciso, ma guidato dall’attraente richiamo di quelle persone che con coraggio hanno deciso di agire direttamente, di provare ad andare “oltre l’immoto”, di non cedere allo scoraggiamento, di non lasciarsi sopraffare da quel paralizzante senso di rassegnazione sempre in agguato dinanzi alle mancanze delle istituzioni o di fronte alle situazioni di crisi personali e sociali.
La storia a cui vogliamo dar voce oggi viene da Caserta ed è la storia de “La Forza del silenzio” , un’associazione onlus nata con l’obiettivo di fornire servizi specifici e di qualità per la cura dell’autismo. La nascita dell’associazione risale al 2008, in seguito a vari incontri effettuati da genitori di ragazzi autistici, operatori del settore e professionisti.
Formalmente l’Associazione ha iniziato le sue attività il 1°luglio 2010 inaugurando la struttura denominata “Centro Sociale per Ragazzi Autistici”. Il centro ha come sede la villa di Casal di Principe confiscata al boss della camorra Francesco Schiavone, soprannominato “Sandokan” e in carcere dal luglio del ’98, quando venne arrestato a Caserta.
250 metri quadrati tolti dalle mani del malaffare e dedicati al sociale in un comune del casertano, quello di Casal di Principe appunto, passato alle cronache nazionali e internazionali per le sanguinose faide che hanno condotto i componenti dei vari clan alla morte o nelle carceri di massima sicurezza.
L’idea, insomma, è quella di andare oltre il degrado e trasformare un bene confiscato in un bene che produce.
Nel settembre 2012, inoltre, l’associazione ha avuto in assegnazione dal Consorzio Agrorinasce un altro bene confiscato sito sempre in via Bologna civico 1 e 3, all’interno del quale si intende creare un Centro Polifunzionale in cui verranno realizzati numerosi progetti tra cui “Gluten Free”, un laboratorio di prodotti senza glutine finalizzato all’inserimento lavorativo dei ragazzi autistici.
Fornire al soggetto autistico il tipo di intervento più appropriato, rivalutare un bene prima nelle mani della criminalità organizzata, creare occupazione: questi gli obiettivi de “La Forza del Silenzio”.
Per quanto riguarda il primo punto, l’impegno dell’associazione nasce dalla costatazione delle lacune delle strutture sanitarie italiane nel trattamento dell’autismo, un disturbo che colpisce il normale sviluppo del cervello nelle aree dell’interazione sociale e nelle abilità comunicative. I bambini autistici normalmente hanno infatti difficoltà nella comunicazione (verbale e non verbale), nelle interazioni sociali e nelle attività legate al tempo libero ed al gioco. La malattia rende loro difficile comunicare con gli altri e relazionarsi con il mondo esterno.
Nonostante l’eziopatogenesi della malattia rimanga in gran parte oscura, la classificazione dell’autismo come malattia psichiatrica può esporre molti bambini che vi sono affetti a terapie fallimentari o addirittura rischiose.
Come emerso da uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics, negli Stati Uniti il 64% dei bambini autistici è in terapia con farmaci psicotropi, malgrado non ci siano prove dell’efficacia di questi farmaci nella cura della malattia. In Italia ad essere trattato con psicofarmaci è il 17% dei bambini autistici.
Sebbene anche nel nostro Paese venga ricondotto all’ambito della neuropsichiatra infantile, l’autismo è invece una patologia multifattoriale, per cui un intervento efficace deve essere necessariamente multidisciplinare. Ed è proprio su questo che “La forza del silenzio” sta lavorando tentando varie terapie e trattamenti quotidiani.
Tra le peculiarità del centro di Casal di Principe vi è in particolare il ricorso alla terapia iperbarica che si basa sulla somministrazione di ossigeno che sembra essere carente in alcune aree del cervello dei bambini autistici. In essi è stata inoltre riscontrata spesso una grave infiammazione dell’intestino che l’iperbarica attenuerebbe. La camera iperbarica è infatti un potente antinfiammatorio: la somministrazione di ossigeno-terapia va a ridurre lo stato di infiammazione cronica a livello mitocondriale, patologia presente nell’autismo.
Il “Centro Sociale per Ragazzi Autistici” fondato da “La Forza del Silenzio” è stato il primo in Italia a ricorrere alla terapia con camera iperbarica, in convenzione con una clinica di Acerra. Una delle prime persone che ha beneficiato di tale terapia è un bambino di San Vito lo Capo che oggi legge, scrive e parla.
Il Centro conta attualmente 120 iscritti provenienti da tutta Italia. Si tratta di pazienti dai due ai ventisei anni, accolti in giorni ed orari diversi.
Presso il Centro operano varie figure professionali: psicologi, pedagogisti, varie figure specifiche per la patologia dell’autismo. L’idea dell’associazione è quella di formare delle figure capaci di valutare il ragazzo che si trovano davanti e adottare quindi una cura personalizzata. Nel caso dell’autismo è infatti fondamentale una diagnosi precoce: se si interviene in tempo il bambino potrà divenire un adulto sotto molti aspetti autonomo.
“In tre anni abbiamo dimostrato di sapere condurre bene questo bene confiscato. Ad oggi le richieste sono così tante che l’associazione non può accettarle oltre un certo numero, considerato che l’obiettivo è quello di fornire ai ragazzi autistici e alle famiglie un servizio appropriato”. È quanto ci ha spiegato Vincenzo Abate, presidente dell’associazione “La Forza del Silenzio”, da lui fondata insieme alla moglie e a tre operatori.
Vincenzo Abate è padre di due gemelli di sedici anni autistici ed è convinto che ci sia una correlazione tra le vaccinazioni e l’insorgenza dell’autismo, almeno per quanto riguarda il caso dei suoi figli, Maurizio e Gennaro. Come ci ha spiegato, infatti, è stato proprio in seguito alla somministrazione di un vaccino che i genitori hanno notato nei bambini dei segnali di regressione come l’adozione di atteggiamenti stereotipati, il rifiuto ad alimentarsi o la difficoltà a dormire la notte.
Vincenzo Abate dichiara di voler dimostrare con i fatti questo legame e quindi denunciarlo alle autorità competenti. In effetti, quello di Maurizio e Gennaro non costituirebbe un caso isolato. Una sentenza emessa nel 2012 dal Tribunale di Rimini ha infatti riconosciuto un nesso di causalità tra il vaccino trivalente (contro morbillo, parotite e rosolia) e l’insorgenza dell’autismo.
A distanza di 15 anni, la sentenza del Tribunale di Rimini ha alimentato un dibattito accesosi nel 1998 con la pubblicazione di un articolo sulla rivista medica specialistica The Lancet. L’autore dell’articolo, il medico britannico Andrew Wakefield, sosteneva infatti che il vaccino MPR (o MMR come acronimo inglese, contro morbillo, parotite e rosolia) fosse causa di infezioni intestinali, a loro volta legate all’autismo. Il 2 febbraio 2010 la stessa rivista medica “The Lancet” ha pubblicato un breve comunicato in cui ha ritirato lo studio pubblicato ben 12 anni prima in cui Wakefield esponeva diversi casi in cui insorgeva il legame.
Per saperne di più:
Il blog de “La Forza del Silenzio”: www.laforzadelsilenzio.org
Il sito dell’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici (ANGSG): www.angsaonlus.org
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