14 Ott 2013

Il Cambiamento fa Paura

Scritto da: Daniel Tarozzi

Di fronte ad una scelta nuova, ad un taglio con il passato, ad una rottura di schemi predefiniti, infatti, il […]

Salva nei preferiti

bivio-sceltaDi fronte ad una scelta nuova, ad un taglio con il passato, ad una rottura di schemi predefiniti, infatti, il nostro organismo innalza barriere, la nostra mente elabora scuse, il nostro cuore costruisce recinti. “Sarebbe bello, ma è impossibile” – ci affanniamo a spiegare. “Sì, facile farlo per quello là, con tutti i suoi soldi, ma io non posso!” – ci confortiamo. “E poi la mia famiglia non capirebbe, devo mantenere tre figli, la vita costa, mia mamma è anziana, ho il mutuo da pagare, sono troppo avanti con gli anni, il sistema non lo permette, i politici fanno schifo, c’è la crisi”.

Siamo molto accalorati quando elenchiamo tutte queste motivazioni. Qualche volta diventiamo persino aggressivi. Sì, perché se ci fermassimo a pensare, se provassimo ad ascoltare l’altro, se magari aprissimo davvero gli occhi e ci accorgessimo che “quello là” stava in una situazione più difficile della nostra eppure ce l’ha fatta, ed è persino disposto a raccontarci come… beh, in quel caso saremmo obbligati a confrontarci con i nostri spettri, con l’unico vero impedimento alla realizzazione dei nostri desideri: noi, io, tu.
Sono io, sei tu, che alla fine dei giochi, non vogliamo cambiare. Certo non ci piace il nostro lavoro, il luogo in cui viviamo, le persone che frequentiamo, il tenore di vita, i valori che dettano la nostra quotidianità. Vorremmo più tempo libero, vorremmo viaggiare, andare a vivere in campagna e “un giorno lo faremo”, assicuriamo a chi ci conosce. Ma non è così. Non esiste un tempo futuro per il verbo cambiare e non esiste nemmeno un tempo passato. Esiste solo una prima persona, singolare e plurale. Se io cambio, noi cambiamo. Qui e ora.
CONTINUA SUL FATTO QUOTIDIANO

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Stefano Davide Bettera: la risposta buddhista alle domande esistenziali è “non lo so”
Stefano Davide Bettera: la risposta buddhista alle domande esistenziali è “non lo so”

Siamo consapevoli dell’importanza del respiro?
Siamo consapevoli dell’importanza del respiro?

Costellazioni familiari: Giuseppe Mercone ci racconta il suo viaggio attraverso vino e spiritualità
Costellazioni familiari: Giuseppe Mercone ci racconta il suo viaggio attraverso vino e spiritualità

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Natale in Sicilia, il piano della Regione: un solo treno in più – INMR Sicilia #9

|

Lo storyteller dell’acqua Zach Weiss e il nuovo paradigma per mitigare clima, siccità e alluvioni

|

Tyrrhenian Link: “La nostra lotta continua oltre lo sgombero del presidio degli ulivi”

|

Luana Cotena e il suo concetto rivoluzionario di capo d’abbigliamento

|

Luca Casarini racconta la “contabilità della morte” nel Mediterraneo: il 20% sono bambini

|

Crescere in cohousing: i vantaggi per le famiglie e i bambini

|

Riabitare l’appennino creando comunità: ecco tre storie di chi ha scelto di restare (o di tornare)

|

Regali per cani: meglio un collare di brillanti o una corsa nel fango?

string(9) "nazionale"