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Tra una settimana il viaggio nell’Italia che cambia sarà terminato. Per ora siamo ancora a pieno regime ed ecco quindi qualche pensiero tratto da appunti degli scorsi giorni/settimane.
Sabato 6 aprile – Sul traghetto tra la Calabria e la Sicilia scrivevo: “Sto per mettere piede in Sicilia. Ultima tappa del mio viaggio. Il tempo pare fermarsi “
Poche ore prima ho speso 54 euro per far traghettare il camper e due persone. 54 euro! Forse, invece che progettare ponti sullo stretto, potrebbero investire qualche risorsa per abbassare queste tariffe. Traghettare una macchina costa 38 euro. A me pare una cifra enorme.
In questi tre giorni siamo stati soprattutto nella zona di Palermo. Quanta bellezza e quanto dolore. Territori feriti e genti ferite qui come in Calabria e in Campania. Feriti dalle mafie, ma ancor prima da una politica complice e da una decadenza non casuale, unite ad una povertà economica e culturale davvero inaccettabile in un paese come il nostro. Fenomeni sconvolgenti per la loro drammaticità che toccano da vicino la vita di decine di migliaia di persone, nel silenzio più generale dei mass media e nell‘indifferenza di milioni di italiani. In questi territori, come ho già detto altre volte, brilla la luce di chi lavora per costruire civiltà, cuore, amicizia, comprensione, dignità. Non sono eroi, non vogliono essere considerati tali. Sono cittadini che fanno il loro dovere. Ora tocca a noi fare il nostro.
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