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Campania - Il Viaggio nell’Italia che Cambia prosegue senza sosta. Dopo Abruzzo e Molise, siamo entrati da cinque giorni in Campania, tra Casal di Principe e Scampia, tra Caserta e Napoli, tra una città bella e impossibile e della gente impossibilmente bella.
Ragazze/i avete presente quando si dice “c’è un’altra Italia”?
Beh, se si viene da queste parti si ha la prova che quest’altra Italia esiste davvero. Come si dice in questi casi “dal letame nascono i fiori e che fiori”!
Dopo sei mesi di viaggio ne abbiamo viste di realtà, ne abbiamo incontrate di esperienze forti, ma qui abbiamo trovato una manifestazione tangibile della potenza e della meraviglia dell’essere umano.
Sì, c’è la camorra; sì, lo Stato è troppo spesso assente; sì, “le vele” sono atroci, la decadenza è forte; ma altrettanto sì, qui c’è gente straordinaria che realizza progetti “folli” e lo fa nonostante tutto e tutti.
Integrazione, incontro, cultura, sorrisi. Dentro Scampia trovi progetti teatrali nonostante manchino teatri, progetti di integrazione nonostante manchino le strutture, cultura senza libri, vita in mezzo alla morte, danza tra le macerie, colori tra le tinte sbiadite.
Proprio in questi luoghi drammatici si manifestano in tutta la loro devastante crudezza le basi su cui poggia la nostra società e la sua disgustosa, bulimica, fatiscente e crassa proposta di “benessere”. Certo possiamo continuare a negare, possiamo chiudere gli occhi, dimenticare. Possiamo provare orrore, disgusto, giudizio, disprezzo.
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