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Veneto - Dopo qualche settimana riprendono le cronache dal Viaggio nell’Italia che cambia! Tra i continui spostamenti e le sempre nuove esperienze mi sono perso un po’ di pezzi. Con oggi comincio a rimettere le cose a posto.
Cominciamo là dove ci eravamo fermati, in Veneto (mentre scrivo mi trovo in Camper in Sardegna). Vi ho raccontato della conferenza internazionale sulla decrescita a Venezia. Tra i tanti incontri, oltre a quelli che vi ho già segnalato, vorrei citare Alex Zanotelli, Paolo Cacciari, Gianni Tamino, Don Fazzini, i ragazzi di Spiazzi Verdi (se passate da Venezia andate a trovarli!), Saverio, un artigiano che costruisce a mano, con le tecniche dei suoi avi, le gondole e Michela Scibilia, una donna che ha fatto del cambiamento il suo status quo.
Impossibile, qui, approfondirli tutti. Vi trasmetterò quindi qualche sensazione di getto, rimandandovi al futuro libro per gli approfondimenti. La sensazione che mi è rimasta più impressa di Venezia è il forte desiderio di partecipazione e di riappropriazione degli spazi pubblici unito ad una grandefrustrazione per una città, percepita da tutti quelli con cui ho parlato, come decadente. La popolazione, ridottasi da 150.000 a 50.000 in pochi anni, è via via fuggita verso Mestre o verso “altri lidi”. Le case si sono svuotate, diventando seconde abitazioni o vuote. Eppure Venezia, per citar Michela Scibilia, potrebbe essere la città del futuro. Per sua storia e conformazione, infatti, è una città pedonale, bellissima, con un tessuto sociale fortissimo e delle tradizioni altrettanto forti.
Della conferenza ho già detto. Vorrei solo aggiungere che l’organizzazione è stata davvero eccellente,la coerenza altissima (i pasti erano serviti in piatti di porcellana, l’usa e getta ridotto ai minimi termini, la raccolta differenziata ovunque), la partecipazione agli incontri alta e appassionata. Ho trovato un po’ “scontato” il programma ufficiale della conferenza, ma credo questo sia dipeso dal tentativo di creare un programma che fosse allo stesso tempo adatto sia ad un pubblico generalista che ad un pubblico esperto (da qui i tanti workshop). Comunque, dopo anni che partecipo ad eventi del genere, devo dire che è stato quello che ho trovato meglio organizzato.
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