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“E’ arrivato il vento del cambiamento!” hanno gridato in tanti dopo la vittorie dei sindaci Pisapia e De Magistris, il raggiungimento del quorum ai referendum, o l’esplosione del Movimento 5 Stelle.
Gli italiani vogliono il cambiamento! Affermano tutti i partiti, di destra, di centro, di sinistra.
Ne parlano i giornali, ne parlano i politici, ne parlano gli opinionisti. Ma sempre in modo superficiale, vago, astratto.
Eppure, mentre il mondo della politica e dei mass media, in modo sempre più autoreferenziale, continua a raccontare e a raccontarsi di un Paese decadente, volgare e immobile, lontano dai riflettori, dai reality show e dai talk show, si è andata affermando un’altra Italia che sta cambiando veramente.
E’ un’Italia complessa, variegata e multiforme fatta di singoli e movimenti, di artigiani, laureati e contadini. Un’Italia fatta di giovani e anziani, donne e uomini, amministrazioni virtuose e imprenditori. Di chi cerca di cambiare il mondo e di chi lotta per cambiare se stesso.
L’Italia di quelli che hanno abbandonato il lavoro tradizionale per inseguire un sogno, di quelli che hanno lasciato la città per costruire un ecovillaggio o un co-housing e di quelli che invece sono rimasti nella loro città e stanno cercando di cambiarla tramite il metodo delle transition town o le teorie della decrescita.
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