Appunti dal viaggio nell’Italia che cambia: fiducia e responsabilità
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E così il mio grande viaggio ha avuto inizio. Sono a Torino, nella notte tra mercoledì e giovedì, e mi trovo a poter scrivere (su tastiera) le prime parole dopo tre giorni. L’impatto con questa Italia che cambia (o meglio con il Piemonte che cambia) è stato subito potentissimo.
In 72 ore sono andato e venuto dal cuneese, passando per Ivrea, Rivalta, Torino. Domani di nuovi Ivrea, dopodomani Val di Susa, nel weekend ancora cuneese. Tanti incontri, tante esperienze diversissime, ma tutte incredibilmente intense. E tante nuove storie, non messe in programma, che si accalcano nella mia agenda, nei miei pensieri, nel mio cuore. Sarà difficile, tra un’intervista e una passeggiata, tra una ripresa e qualche ora di guida, tra la stanchezza che mi assale la sera e l’entusiasmo la mattina, trovare il tempo per aggiornare i blog, scrivere pagine del libro, rispondere alle tante mail e commenti su Facebook.
Sarà difficile, ma ce la dovrò fare, anzi ce la farò! Per non smentirmi subito, comincio ora. E lo faccio condividendo con voi le prime parole d’ordine di questo viaggio: fiducia e responsabilità. Oggi, infatti, ho incontrato i cittadini e gli amministratori del Comune di Rivalta (una cittadina di quasi 20.000 abitanti, alle porte di Torino e ai piedi della Val di Susa). La loro straordinaria esperienza ve la racconterò con calma un’altra volta, ma un concetto chiave mi è stato ripetuto più volte: “per i cittadini di questo paese”, hanno affermato amministratori e volontari, “il vero dramma si è concretizzato nell’accettazione della sfiducia nell’altro, come stato naturale. Il nostro primo obiettivo, la nostra grande sfida, è stata e sarà quella di rinnovare nei cuori delle persone la fiducia nel prossimo e negli amministratori che da quelle stesse persone dipendono”.
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